rotate-mobile
Sport Sezze

Daniele Nardi in Karakorum: tenta la scalata dell’inviolata parete est del Linksar

Alla spedizione denominata “Trans Limes”, guidata dall’alpinista di Sezze, che ha come obiettivo anche quello di è anche quello di esplorare l’area delle valli Kondus-Lachit-Kaberi, partecipano anche Marcello Sanguineti, Gianluca Cavalli, Michele Focchi e Tom Ballard

Sarà la catena montuosa del Saltoro Kangri, che fa parte del Karakorum, lo scenario della nuova spedizione di Daniele Nardi, l’alpinista di Sezze già noto per aver scalato, fra le altre cime, Everest, K2, Broad Peak e Nanga Parbat e ambasciatore per i Diritti Umani nel Mondo, impegno che si traduce in progetti di solidarietà in Nepal e Pakistan e prosegue in Italia con il progetto dell’Alta Bandiera dei Diritti Umani.

L'obiettivo della spedizione denominata “Trans Limes” è anche quello di esplorare l’area delle valli Kondus-Lachit-Kaberi, ringraziando le popolazioni che ospiteranno i membri della spedizione contribuendo a uno sviluppo turistico e culturale di questi luoghi.

Le montagne del Saltoro Kangri si trovano nella parte settentrionale del Kashmir, a nord-est della valle Charakusa, zona quindi contesa fra India, Pakistan e Cina e alpinisticamente pressoché vergine. L’area comprende numerose vette fra i 5900 e i 6500 metri e l’ambizione è quella di tentare la scalata dell’inviolata parete est del Linksar, alta 7041 metri. Ad accompagnare Daniele Nardi in questa complessa spedizione, che ha richiesto tre anni di preparazione per ottenere tutti i permessi, ci sarà un team altamente qualificato e di grande livello: Marcello Sanguineti e Gianluca Cavalli, esperti scalatori e accademici del CAAI (Club Alpino Accademico Italiano) e Tom Ballard, giovane e talentuoso figlio d’arte - sua madre era Alison Hargreaves, scomparsa sul K2 nel 1995 -. A completare la squadra  Michele Focchi, alla sua prima esperienza extraeuropea in alta quota, la sorella di Tom Ballard, Kate, il sudafricano Cuan Coetzee e il pakistano Alì Mohammad, referente per la logistica.

Tutte personalità profondamente diverse che decidono di partire per la “terra di limes” (terra di confine) per eccellenza: il Kashmir pakistano. Superando le diversità e unendo le forze per scalare le vette di quei travagliati confini, utilizzano il loro alpinismo esplorativo per lanciare un messaggio che trasforma i limes culturali, politici e religiosi in altrettanti punti d’incontro. Il gruppo partito dall’Italia il 25 luglio è atterrato in Pakistan, a Islamabad. Per i primi giorni il calendario prevede la visita delle città di Chilas e Skardu prima e il villaggio di Karmading, per poi raggiungere il ghiacciaio Kaberi. Da qui si dirigeranno verso il campo base posizionato a 4200 metri e inizieranno, per una prima fase di acclimatazione, la parte della spedizione dedicata alla scalata delle cime intorno ai 6000 metri circostanti il campo base. Il gruppo sarà seguito da una troupe di ripresa per realizzare un docu-film che catturi i 3 aspetti principali della spedizione: alpinistici, esplorativi e culturali.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Daniele Nardi in Karakorum: tenta la scalata dell’inviolata parete est del Linksar

LatinaToday è in caricamento