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Latina, la nuova proprietà si presenta: “Manteniamo la categoria, ma in futuro vogliamo la serie A”

Il neopresidente Angelo Ferullo, e i due consiglieri Benedetto Mancini e Regina Wainstein, hanno illustrato progetti e obiettivi: bilancio, potenziamento del settore giovanile e soprattutto la permanenza in serie B

Idee chiare e la consapevolezza che il compito da svolgere sarà tutt’altro che agevole. La nuova proprietà del Latina si presenta, ha finalmente dei volti, quelli del presidente Angelo Ferullo, e di due consiglieri Benedetto Mancini e Regina Wainstein.

Sono loro una parte della cordata (di cui fanno parte altre due società) che ha preso in consegna la società pontina dal duo Maietta-Aprile e che dovrà perseguire due obiettivi imprescindibili per il futuro: mantenere la categoria e ridurre sensibilmente il passivo.

“Obiettivi che perseguiremo con trasparenza, tenacia e voglia di realizzare”, precisa Ferullo. Tra gli obiettivi c’è naturalmente il potenziamento del settore giovanile: “Fondamentale ridar lustro ai giovani della città, ce ne sono tanti validi e bravi”. Ferullo non dimentica la questione stadio, e il rapporto tumultuoso con la tifoseria: “Cercheremo di riportare la gente allo stadio, che non è grandissimo. Ci vuol poco a riempirlo. Ci auguriamo di farlo già domani (oggi per chi legge, ndr). E poi sarà fondamentale ricostruire il rapporto con le istituzioni, per questo abbiamo chiesto a Sindaco e Assessore allo sport di presenziare alla partita. È importante che chi rappresenta la città dia un segnale e sia presente”.

Salvare il Latina non sarà semplice, lo sa bene Mancini, che si spiega attraverso un’espressione ossimorica: “La nostra è una follia ragionevole. Perché crediamo nel progetto, vogliamo mantenere la categoria, ma in un futuro prossimo punteremo alla serie A. Le imprese di Crotone, Frosinone e Carpi sono la dimostrazione che si vince attraverso l’organizzazione dentro e fuori dal campo. Ovviamente cercheremo di ristabilire la tranquillità economica, nulla sarà impossibile”.

Ed è proprio la situazione economica quella che più preoccupa: “Ci sono le persone preposte, ma se non avessimo avuto la possibilità di risanare i conti, non saremmo stati dal notaio fino all’una di notte”, spiega Mancini per il quale sarà “più facile pensare al bilancio che ottenere la salvezza sul campo. Il bilancio ha un passivo importante, ma non troppo fuori dalla linea delle altre società”.

Non manca la parentesi sul mercato: “Non andremo a fare operazioni per ripianare le perdite, ma per aiutare la squadra a raggiungere serenamente la salvezza. Le scelte che faremo saranno solo tecniche”. Mancini fa anche da ‘portavoce’ alla Wainstein: “È una persona molto riservata, che non ama le luci della ribalta. Si sta mettendo a disposizione per darci una mano a portare avanti il progetto. La sua esperienza calcistica è pari a zero (“ma prometto che studierò”, ammette lei sorridendo, ndr), la avremmo voluta come presidentessa, ma ha declinato”.

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