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La forza della difesa. Che sorpresa D’Urso, che ingenuità Scaglia: le pagelle di Novara-Latina

Grande prestazione del terzetto difensivo composto da Bruscagin, Brosco e Dellafiore. Male invece Di Matteo, in costante affanno. Sorprende il giovane della cantera romanista

Terzo pareggio stagionale per il Latina, ma questa volta è un risultato che ha il valore di una vittoria, per una serie di motivi. Perché fino a oggi i pontini avevano sempre perso in trasferta (4-1 a Verona e 2-1 nel derby col Frosinone), perché il 2-2 è stato congelato e difeso giocando per oltre un’ora in inferiorità numerica, perché finalmente, come ha evidenziato lo stesso Vivarini nel post gara, è venuta fuori quella determinazione che era mancata nelle precedenti partite. Un punto che vale tanto, e che può essere l’incipit di un nuovo campionato per il Latina.

Le pagelle

LATINA (4-2-3-1) Pinsoglio 7; Bruscagin 7 Brosco 7,5 Dellafiore 7 (30’st Pinato 6) Di Matteo 5; De Vitis 6,5 (26’st Moretti 6) Mariga 6,5; Scaglia 4 Boakye 6 (17’st Acosty 6) D’Urso 6,5; Paponi 7. A disposizione: Tonti, Coppolaro, Corvia, Rocca, Amadio, Rolando. All. Vivarini 6,5

Pinsoglio 7 – Sul gol del 2-2 commette un errore, è vero. Ma nella ripresa salva il risultato per tre volte, sbarrando letteralmente la porta del Latina.

Bruscagin 7 – Rientro da titolare dopo tante panchine per il capitano. L’assenza dal campo lo rinvigorisce. Chiusure puntuali, sostegno alla fase offensiva. Bene anche quando l’infortunio di Dellafiore lo catapulta al centro.

Brosco 7,5 – Prestazione solida condita dal gol del momentaneo 1-1. Novara lo ispira, visto che già l’anno scorso timbrò il cartellino. Non sbanda neppure dopo la dipartita di Dellafiore.

Dellafiore 7 – Peccato per l’infortunio che lo taglia fuori dai giochi, impedendo a Vivarini di spendere diversamente l’ultimo cambio. Fino a che è in campo, sbaglia davvero poco.

Di Matteo 5 – Anello debole del quartetto difensivo. Quelli del Novara lo puntano sistematicamente e sistematicamente lo saltano. Giornataccia.

De Vitis 6,5 – Da frangiflutti puro in coppia con Mariga. Occupa le zolle di campo che più esaltano le qualità di metodista, e la cosa è evidente, dall’abilità con la quale si destreggia nelle due fasi. I crampi lo fermano (26’st Moretti 6 – Entra nel momento in cui c’è da soffrire maggiormente. Si adegua alle contingenze, e riesce ad alleggerire la pressione, nei pochi palloni che si trova a gestire).

Mariga 6,5 – La panchina di sabato gli ha fatto bene. Prende in mano la squadra, non si risparmia in nessun contrasto. Chiude zoppicando, preda dei crampi, ma resta in piedi fino alla fine.

Scaglia 4 – Terzo ruolo stagionale, dopo quello di esterno sinistro e mezzala destra nel centrocampo a cinque. Stavolta fa l’esterno alto a destra e l’inizio è piuttosto positivo. Poi rovina tutto con un’espulsione davvero stupida.

D’Urso 6,5 – Con la palla al piede è un piacere per la vista, ma soprattutto sorprende la grande personalità, che a prima vista sembra quasi spavalderia. Ci mette anche un pizzico di garra che non guasta, specie nella ripresa. Qualche problemino in fase difensiva, soprattutto nel primo tempo. E Di Matteo ne paga le conseguenze.

Boakye 6 – Gara di sacrificio, non tanto quando spalleggia Paponi, ma quando è costretto a presidiare la corsia destra dopo l’espulsione di Scaglia. Fa tutto quello che gli viene chiesto con grande diligenza, fino a quando ha benzina in corpo (17’st Acosty 6 – Si piazza al posto di Boakye. Più terzino che ala contropiedista. Ma va bene così, se l’obiettivo era quello di aiutare la squadra in difficoltà).

Paponi 7 – Il voto premia quasi esclusivamente il gol che regala il punto ai suoi. Prima lo si era visto ciabattare un pallone dal limite. Dopo, è quasi ingiudicabile. Lotta da solo contro un reparto intero, senza il benché minimo sostegno della sua squadra, impegnata a difendere il risultato. Di più non gli si poteva chiedere.

All. Vivarini 6,5 – Bel pareggio. La squadra gioca meglio, pur concedendo un po’ troppo dietro. Però è viva, determinata e concentrata. Che questo atteggiamento non venga perso, ma rinforzato.

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