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Il (falso) mito delle razze di cani pericolose per natura. Esistono davvero?

Diverse razze di cani vengono considerate pericolose e aggressive, ma è davvero così? In realtà a fare la differenza sono altri fattori

L’apparenza inganna, lo diciamo spesso riferito alle persone, ma questo vale anche e soprattutto per i cani. Ci sono delle razze che purtroppo hanno una fama negativa tanto che persino il Ministero della Salute nel 2007 ha deciso di stilare un elenco di quelle più aggressive e pericolose.
Fortunatamente questa lista ha avuto vita breve, è durata solo due anni, prima di essere abolita nel 2009.

I cani presenti nella “black list” dei cani pericolosi

Rottweiler, American Bulldog, Dogo argentino e Pitbull, sono solo alcune delle razze che facevano parte della lista nera. Una serie di episodi di cronaca e delle aggressioni da parte di alcuni cani avevano scatenato l’allarme, spingendo a compilare la lista che comprendeva 17 specie pericolose.

La creazione dell'elenco fin da subito ha visto l’opposizione degli esperti del settore come, veterinari, educatori cinofili, allevatori e molti altri, che non solo avevano sottolineato come la “black list” non avesse ridotto gli episodi d’aggressione, ma che non ci fosse alcuna connessione tra razza e comportamento del cane.

Se in Italia questa legge è stata abolita, ci sono alcune nazioni in cui è ancora in vigore, ma la classificazione non è uniforme, in alcuni casi ci sono delle dissonanze anche tra regioni dello stesso Stato. Quindi in caso di spostamenti o viaggi è utile conoscere le direttive del paese in cui ci si reca.

Le cause dell’aggressività del cane non dipendono dalla razza

La struttura muscolare e le caratteristiche fisiche non hanno aiutato particolarmente le razze che sono entrate a far parte della lista. In realtà non esistono prove scientifiche che dimostrino un legame tra l’appartenenza ad una specie e l’aggressività naturale del quattro zampe, al contrario ogni esemplare di qualsiasi razza, età e sesso, può diventare pericoloso per gli individui per una serie di circostanze differenti.

Infatti, ad essere determinanti sono la gestione sbagliata e l’ambiente in cui il cane vive. L’educazione, la socializzazione e lo stile di vita del pet meritano un’attenzione particolare fin da quando è un cucciolo, perché solo in questo modo si avranno cani adulti non aggressivi.

Gli errori da evitare assolutamente quando si vuole adottare un cane 

Gli obblighi dei proprietari

Una volta stabilito nel 2009 che l’aggressività di un cane non dipende dalla razza, è stato necessario adottare disposizioni volte alla tutela dell'incolumità pubblica per prevenire possibili aggressioni da parte dei quattro zampe a causa della gestione errata dei proprietari.
Dal 6 agosto del 2013 è in vigore l’Ordinanza del Ministero della Salute che si rinnova di anno in anno e che prevede determinati obblighi per il proprietario a seguito di episodi di aggressioni o di possibili rischi.

Nell’ordinanza si afferma che:

  • Il proprietario di un cane è sempre responsabile del benessere e del controllo dell’animale rispondendo civilmente e penalmente dei danni provocati dal pet a persone, altri animali o cose
  • Chi accetta di detenere un cane non di sua proprietà a qualsiasi titolo e per un periodo di tempo, se ne assume la responsabilità per quel periodo
  • Per prevenire danni o lesioni a persone o animali, il proprietario e il detentore utilizzeranno sempre, nelle aree urbane o nei luoghi aperti al pubblico (tranne nelle specifiche aree cani) un guinzaglio non superiore a 1,50 metri, inoltre dovranno avere sempre con sé una museruola da applicare in caso di rischio per l’incolumità altrui o su richiesta delle autorità competenti. Prima di accogliere in casa un cane bisogna informarsi sulle sue caratteristiche fisiche, etologiche e sulle norme in vigore. Il cane deve avere un comportamento adeguato alla convivenza con altre persone e animali e dovrà essere affidato a persone in grado di gestirlo correttamente
  • Chiunque porti il cane in ambito urbano deve raccogliere le feci con strumenti adeguati
  • Sono istituiti percorsi formativi organizzati dai comuni congiuntamente ai servizi veterinari delle aziende sanitarie locali con esperti al termine del quale si avrà un attestato di partecipazione detto patentino.
  • I servizi veterinari, nel caso in cui dovessero pensare di avere un caso di rischio elevato, stabiliscono misure di prevenzione e la valutazione comportamentale a cui fa seguito un eventuale intervento terapeutico da parte di medici veterinari esperti in comportamento animale
  • Nel caso di episodi di morsicatura o aggressione i servizi veterinari dispongono verso i proprietari l’obbligo di svolgere i percorsi formativi, con spese a carico loro

L’ordinanza del 2013 è la conferma che non sono determinate razze ad essere pericolose o aggressive, molto dipende da altri fattori che non hanno nulla a che fare con il cane o la sua specie.

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