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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Casa del Combattente, l’incontro tra le otto Associazioni e il sindaco di Latina Coletta

Un momento di confronto dopo la comunicazione da parte dell’Agenzia del Demanio alle Associazioni Combattentistiche e d’Arma della revoca della concessione e l'invito a lasciare la struttura di piazza San Marco

C’è stato nella mattinata di venerdì l’incontro in Comune per la vicenda della Casa del Combattente di Latina tra il sindaco Damiano Coletta e l’assessore al Patrimonio Emilio Ranieri e i rappresentanti delle otto Associazioni Combattentistiche e d’Arma (Istituto del Nastro Azzurro fra Decorati al Valor Militare, Associazione Nazionale Combattenti e Reduci, Associazione Nazionale Marinai d’Italia, Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d’Italia, Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra, Associazione Nazionale Bersaglieri, Associazione Nazionale Famiglie Caduti e Dispersi in Guerra e Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra). Un momento di confronto in seguito ai provvedimenti di revoca delle concessioni d’uso, con contestuale rilascio dell’edificio di piazza San Marco, formalizzati dall’Agenzia del Demanio – Direzione Regionale Lazio nei confronti delle stesse Associazioni.

“Ho ribadito a tutti che da parte mia sarà massimo l’impegno affinché sia mantenuto l’utilizzo dell’immobile da parte delle Associazioni e ho ascoltato le istanze dei vari rappresentanti - ha detto il primo cittadino Coletta a margine dell’incontro -. Sono convinto che si possa trovare una soluzione che rispetti la storia di quel luogo e tutto ciò che rappresenta per la città di Latina”.

Dal canto loro le Associazioni, pur ringraziando l’Amministrazione per la “disponibilità ad un confronto istituzionale sulla problematica” hanno sottolineato come l’intervento del sindaco che nei giorni scorsi ha scritto all’Agenzia del Demanio – Direzione Regionale Lazio, “non possa certo definirsi esaustivo né soddisfacente, rispetto alle formalizzate richieste ed aspettative”.

Nel corso dell’incontro, viene spiegato attraverso una nota, le stesse Associazioni hanno ribadito come “l’ottenimento della sospensione dei provvedimenti amministrativi di revoca delle concessioni d’uso, con contestuale rilascio del plesso Casa del Combattente”, peraltro già avanzate all’Agenzia del Demanio – Direzione Regionale Lazio e supportate da vari interventi come quello del presidente della Provinca Carlo Medici “debba essere considerato un risultato minimale ed accessorio e non già conclusivo della problematica, attesa la ferma e manifesta intenzione di non voler considerare alcuna differente soluzione rispetto alla permanenza delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma in quella che, a buon diritto, può ritenersi essere la loro ‘casa’ naturale”.

E’ stato inoltre ribadito che la salvaguardia della destinazione d’uso originario dell’edificio, tramite la permanenza delle richiamate Associazioni Combattentistiche e d’Arma, “possa essere garantita solo attraverso la definitiva acquisizione, in via esclusiva, dell’immobile demaniale al patrimonio comunale, per la portata che tale edificio di fondazione rappresenta per l’intera comunità cittadina e per il consolidato legame identitario, di cui le Associazioni, attraverso le proprie meritorie attività associative espletate ininterrottamente sin dall’origine dell’edificazione dell’immobile, ne custodiscono la memoria storica e ne promuovono le finalità”. “Su questo specifico punto - conclude la nota -, rincresce constatare come, anche all’esito dell’incontro, alcun impegno formale né potenziale sia stato assunto dall’Amministrazione Comunale di Latina, rinviando alle iniziative delle singole Associazioni la risoluzione, in via diretta, della problematica insorta con l’Agenzia del Demanio – Direzione Regionale Lazio. In ragione di ciò, le scriventi Associazioni restano ampiamente disponibili ad ulteriori confronti, purché risolutivi, con tutti i soggetti istituzionali che ritengano di manifestare la loro convinta e concreta adesione ad una rivendicazione che non è solo delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma interessate ma che investe, nel profondo, il comune sentimento di appartenenza della comunità cittadina”.
 

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