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Si apre il congresso nazionale di Arcigay: “Qui celebriamo uno dei nostri presidi di frontiera”

Primo dei tre giorni del congresso nazionale della più grande associazione lgbtqi+ italiana. Il messaggio del presidente del Senato La Russa e i messaggi tra gli altri di Conte, Della Vedova e Zan. Presente Nicola Fratoianni

E’ stata aperta ieri a Latina la tre giorni del congresso nazionale di Arcigay. Nel pomeriggio è stato dato inizio ai lavori del 17º congresso della più grande associazione lgbtqi+ italiana che fino a domenica 13 novembre saranno ospitati dall’hotel Europa e serve a rieleggere le cariche sociali con l’unica mozione al voto che porta il titolo di “Una comunità in movimento, la nostra rivoluzione gentile”. 

Gabriele Piazzoni, segretario generale, nella sua relazione ha sottolineato che "Arcigay con i suoi 73 presidi territoriali in tutta Italia è il collante che tiene assieme un Paese che si muove a velocità diverse, con poche luci e tante ombre. Noi oggi non siamo turisti a Latina, noi oggi a Latina celebriamo uno dei nostri presidi di frontiera, nati tra le difficoltà e chiamati a dialogare in contesti a volte ostili. Ma Arcigay c’è e questo è importante per noi, vitale per le persone lgbti+. Qui come in tutto il resto del Paese".

"Il nostro Paese - ha poi aggiunto, riferendosi alle vicende degli sbarchi di migranti negli ultimi giorni - oggi, parla una lingua strana: in queste ore, in questi giorni, abbiamo appreso perfino il concetto abominevole di 'carico residuo'. Abbiamo visto l’essere umano trattato come un container, di quelli che si trovano nei porti. Per le persone che usano questo linguaggio – lo voglio esplicitare – anche noi, con ogni probabilità – siamo carico residuo. E in ogni caso, dentro o fuori questo cerchio terribile, la cultura di cui queste parole sono spia è la prima cosa che dobbiamo combattere. Non siamo inermi come i container, questo governo se ne dovrà accorgere. I carichi residui da qui promettono battaglia".

In apertura  di congresso è stata data lettura del messaggio arrivato dal presidente del Senato Ignazio La Russa. "La vostra azione a supporto di una sempre maggiore attenzione verso il rispetto e la diffusione di principi costituzionali, a partire dalla lotta contro ogni forma di intolleranza e discriminazione, rappresenta un prezioso contributo per le dinamiche sociali della comunità nazionale. Personalmente sia come cittadino che come presidente del Senato mi troverete sempre in prima linea per sostenere la difesa dei diritti e la libertà di espressione”.

Al congresso hanno portato il loro saluto il direttore di Unar, Mattia Peradotto Giuseppe Conte (M5S), Brando Benifei (S&D), Massimiliano Smeriglio (S&D), Alessandro Zan (Pd), la senatrice Alessandra Maiorino (M5S), il senatore Benedetto della Vedova (+Europa), l'ex senatrice Barbara Masini (Azione), i portavoce di Possibile, Gianmarco Capogna, e Fabrizio Marrazzo del Partito Gay. Presente in sala Nicola Fratoianni, parlamentare dell’Alleanza Verdi Sinistra. “Bisogna provare a costruire un’iniziativa politica in grado di contribuire ad un fronte di resistenza. Perché siamo di fronte ad una narrazione tossica, ad un assalto ai diritti delle persone senza precedenti - ha detto Fratoianni -. Negli anni che abbiamo alle spalle in ogni passaggio parlamentare abbiamo scelto sempre una linea chiara sui diritti Lgbt con coerenza e coraggio, sappiamo oggi che fra Palazzo e società italiana si è allargata, dopo il voto, la frattura. Ecco perché contiamo sul vostro impegno, siete un presidio importante contro l’oscurantismo al tempo della destra al potere e contro anche le eccessive timidezze del centrosinistra. Sui diritti delle persone basta imbarazzi e paure”. 

Nel corso del congresso, che proseguirà oggi e domani a porte chiuse, sono intervenuti inoltre i portavoce di associazioni, centri antiviolenza e sindacati. I lavori del congresso proseguiranno fino a domenica, giornata in cui verranno elette le nuove cariche sociali.

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