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Coronavirus Aprilia: dopo la sospensione si difende la consigliera e dottoressa non vaccinata

Le parole di Mariana Iulian finita nell’occhio del ciclone: “Non sono un medico no-vax. La scelta di non sottopormi alla vaccinazione è dovuta alle mie condizioni di salute. In questi anni non mi sono mai risparmiata nella lotta alla pandemia”

Aprilia resta osservata speciale dopo l’importante aumento dei contagi da coronavirus che sono stati registrati nelle ultime settimane in città. Un’impennata che ha portato ad un primo provvedimento preso dal sindaco Antonio Terra, di concerto con le autorità sanitarie, che con un’ordinanza firmata lo scorso 15 novembre ha disposto il ripristino dell’obbligatorietà della mascherina anche all’aperto.

L’altro tema caldo in città è, però, anche quello delle vaccinazioni: Aprilia fa registrare, infatti, un tasso più basso rispetto alla media di tutto il Lazio e di quella nazionale. In questo contesto si inserisce anche la questione legata alla sospensione da parte della Asl di tre medici di famiglia che hanno rifiutato di vaccinarsi. Tra questi anche la consigliera comunale Mariana Iulian che attraverso una nota chiarisce la sua posizione.

“Mi sembra doveroso offrire alcune precisazioni, anche alla luce del mio ruolo come medico di famiglia e come consigliere comunale - spiega-. Vorrei chiarire innanzitutto che non sono un medico no-vax, come invece ho letto su diversi articoli di giornale o su alcuni siti di informazione. La scelta di non sottopormi alla vaccinazione contro il Covid19 è dovuta fondamentalmente alle mie condizioni di salute: sto approfondendo e facendo degli accertamenti, esattamente come farebbe qualsiasi paziente in situazioni simili a quella in cui mi trovo. Fino alla sospensione, ho sempre effettuato di persona la vaccinazione per i miei pazienti. Dunque, non corrispondono al vero ricostruzioni secondo le quali io sarei contraria ai vaccini in generale e a quello contro il Coronavirus”.

“In questi anni - aggiunge Iulian - non mi sono mai risparmiata nella lotta contro la pandemia, come possono testimoniare anche alcune iniziative di cui mi sono fatta promotrice. Tra queste, mi piace menzionare i test rapidi alla ex Claudia, nel febbraio scorso, somministrati dai medici di medicina generale e resi possibili dalla disponibilità dell’Amministrazione comunale. Anche in questi giorni, ho provveduto ad assicurare continuità al servizio dell’attività ambulatoriale, di concerto con la direzione Asl, per non arrecare disagi ai miei assistiti. Condivido le scelte dell’Amministrazione comunale - aggiunge ancora la consigliere a dottoressa -, continuo a prestare la massima attenzione a questo virus e raccomando a tutti i cittadini, come medico e anche come cittadina, di continuare ad avere la massima prudenza”.

A conclusione della nota la consigliera Iulian tocca anche l’altro tema delicato quello della comunità romena. “Quanto ai dati sulla campagna vaccinale tra i cittadini di nazionalità romena, vorrei specificare che ad oggi, la comunità romena è meno numerosa di quanto lo fosse prima ed è costituita da pochissimi anziani, molti soggetti di età medio bassa e soprattutto giovani e bambini non ancora inclusi nel programma vaccinale antiCovid. Tutto ciò spiega il perché di un numero apparentemente esiguo di vaccinazioni”.

"Spero che questa attenzione mediatica aiuti il nostro territorio a focalizzarsi sulle criticità che attraversano in questo periodo il sistema sanitario locale, non ultima la carenza di medici di medicina generale nella nostra città, che chiede un intervento urgente da parte delle istituzioni competenti. È proprio attraverso un sistema sanitario efficiente e capillare che è possibile fronteggiare emergenze gravi come quella che stiamo subendo da quasi due anni. Credo che questo sia un elemento fondamentale, da tenere in considerazione” chiude poi la consigliera Iulian.

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