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Coronavirus, aumento dei contagi: tre comuni pontini "sorvegliati speciali"

In rapporto alla popolazione crescono i casi in particolare nel sud pontino. L'appello della direttrice generale della Asl: "I giovani non siano omertosi e collaborino nell'attività di tracciamento"

Tre comuni della provincia di Latina sorvegliati speciali per l'aumento dei contagi da Covid. Si tratta di Gaeta e Formia e anche di San Felice Circeo. Qui i nuovi casi sono cresciuti rapidamente, tanto da far sospettare la circolazione della variante Delta. Nell'arco della settimana compresa tra il 14 e il 20 luglio la città di Formia ha registrato 25 contagi a cui si aggiungono gli altri 26 registrati nelle sole due giornate del 21 e 22 luglio. Gaeta dal 14 luglio al 22 ne ha contati 37, ma una certa preoccupazione arriva anche da San Felice dove i contagi, pur restando sotto soglia 10, sono comunque cresciuti rapidamente in rapporto alla popolazione. 

Si tratta per la gran parte di contatti amicali e di contagi che riguardano giovani tra i 20 e i 30 anni, come nel resto del territorio pontino. La situazione verrà monitorata anche nel corso dei prossimi giorni e se la crescita dei contagi dovesse continuare il rischio di istituire zone rosse è dietro l'angolo. 

Proprio ieri la direttrice della Asl di Latina Silvia Cavalli, nel corso della cerimonia di premiazione degli operatori sanitari impegnati nella lotta al covid, ha ribadito che, sui 56 casi registrati il 22 luglio, 40 erano appunto persone con meno di 30 anni, la fascia più esposta e spesso non vaccinata. Un appello la direttrice generale ha voluto però lanciarlo anche sulla collaborazione nell'attività di tracciamento dei contatti: "I numeri sono in risalita – spiega – e la fascia tra i 20 e i 30 anni è quella maggiormente esposta. Molti ragazzi poi sono omertosi e quando appartengono a un cluster non stanno collaborando come dovrebbero con il dipartimento di prevenzione. Un atteggiamento è poco comprensibile. Li invito quindi ad essere collaborativi e a fidarsi dei nostri sanitari perché ricostruire le catene di contagio è fondamentale per cercare di fermarle”

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