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Coronavirus Latina, cresciuti i casi di tipo familiare. Al Goretti situazione di “continuativa emergenza”

Il punto sui contagi ma anche sulla situazione in ospedale e sui vaccini è stato fatto dal sindaco Coletta nel corso di una diretta su Facebook con la dirigente di Malattie Infettive del Goretti Miriam Lichtner

Da oggi anche la provincia di Latina, come il resto del Lazio, è in zona arancione. Cambia ulteriormente la vita dei cittadini pontini che saranno chiamati a rispettare misure più stringenti per contrastare la diffusione del coronavirus, così come previsto dall’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza con cui è stato disposto il cambiamento di fascia, ma anche dall’ultimo Dpcm dello scorso 15 gennaio.

A fare un pò il quadro illustrando quale sono le nuove disposizioni in vigore da oggi, domenica 17 gennaio, è stato anche il sindaco di Latina Damiano Coletta nel corso di una diretta sulla pagina Facebook ufficiale del Comune. Ma il primo cittadino ha cercato anche di chiarire quali sono i motivi che hanno portato il Lazio, e dunque anche il territorio pontino, in zona arancione, illustrando anche la situazione attuale. “L’indice Rt utilizzato per la classificazione delle zone è sopra l’1; il numero dei contagi è effettivamente aumentato soprattutto nella settimana dal 4 al 10 gennaio; questo probabilmente è il risultato di quanto accaduto durante le festività. I link fino a questo momento tracciati sono soprattutto di tipo familiare o amicale; è quindi probabile che i contagi siano avvenuti all’interno delle mura domestiche e dove entra in gioco il senso di responsabilità”.

“Questo è un momento molto delicato perché un comportamento non adeguato ha dei riflessi: aumentando il numero dei contagi si crea il sovraccarico sulle strutture ospedaliere, che è un altro degli indicatori per la classificazione delle zone”.

Nel corso della diretta è intervenuta anche la professoressa Miriam Lichtner, dirigente di Malattie Infettive all'ospedale Goretti di Latina che ha fatto il punto proprio in merito alla situazione presso il nosocomio del capoluogo. “La situazione è molto preoccupante – spiega –. Mentre tutti parlano della terza ondata, qui a Latina non abbiamo mai finito la seconda; e questa è la cosa più grave per la gestione dei pazienti. Il nostro ospedale da vari mesi si trova in una situazione di occupazione di circa 200 posti Covid fissi, che ha visto la riconversione di interi reparti e il coinvolgimento di medici che normalmente fanno altro e che si stanno occupando di Covid. Stiamo parlando di un intero ospedale. La situazione è di continuativa emergenza e non si può andare avanti con facilità. Dobbiamo assolutamente ridurre i contagi che sono stati tantissimi nelle ultime settimane. Tutti dobbiamo fare la nostra parte, compresi i cittadini cercando di bloccare le infezioni in attesa che  anche con il vaccino che possa limitare la malattia”.

E proprio quello dei vaccini è stato l'altro tema toccato durante la diretta. “Credo fermamente nei vaccini - ha detto -. Io sono stata vaccinata il primo giorno; mi sento fortunata. Martedì mi verrà somministrata la seconda dose e credo che dopo una settimana, secondo quanto ci dimostrano gli studi, sarà molto improbabile che io possa essere contagiata. Questo è importante perché permette a noi operatori sanitari di lavorare con tranquillità e di non diffondere il virus. Il personale sanitario, soprattutto all’inizio dell’epidemia, è successo che il personale sanitario potesse essere veicolo di infezione. Pensare che tutto il Goretti avrà circa il 90% degli operatori vaccinati significa che già non avremo cluster che possono venire dagli stessi operatori sanitari. Per quanto riguarda la sicurezza, le reazioni a breve termine non ci sono state altrimenti su questi grandi numeri le avremmo viste”. 

Qui di seguito il video completo della diretta

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