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Coronavirus e cassa integrazione, i sindacati chiedono tempi più veloci per l’erogazione

Sono oltre 118mila i lavoratori interessati nel Lazio, il 9,2% appartiene alla provincia di Latina

Valanga di richieste di accesso agli ammortizzatori sociali per affrontare lo stop forzato delle attività economiche a causa dell’emergenza da Covid-19.

Sono 46.750 le aziende laziali che ad oggi hanno presentato domanda di cassa integrazione per un totale di 118398 lavoratori interessati. Circa 63mila sono donne e 54mila uomini occupati nel 93,92% dei casi in imprese con meno di 5 dipendenti.  A fare la parte da leone la provincia di Roma con il 76% di domande, con Latina al 9,2%, Viterbo al 5,1%, Frosinone al 7,3% e Rieti al 2,1% concentrate, in particolare, nei settori del commercio, edilizia, turismo e metalmeccanico. Sono circa 1000 le domande inoltrate ogni giorno all’Inps per essere lavorate.

Il quadro della situazione è stato delineato durante una videoconferenza tra l’assessore regionale al lavoro Claudio Di Berardino, i sindacati e le parti datoriali. All’incontro in modalità virtuale ha preso parte anche il segretario regionale dell’UGL Lazio Armando Valiani: “È quasi esaurita la prima tranche di 144 milioni di euro messa a disposizione dal Governo per la cassa integrazione nel Lazio – spiega Valiani – e oggi, per soddisfare tutte le richieste pervenute, ne occorrono un totale di 220. Tali somme dovranno essere stanziate nel prossimo decreto. Abbiamo chiesto alla Regione di semplificare ulteriormente le procedure, recependo le varie circolari e decreti emanati nei giorni scorsi”. I sindacati hanno sollecitato una accelerazione della convenzione con ABI e di garantire prima possibile la copertura economica a molti lavoratori ed aziende per riuscire a erogare l’assegno di CIG entro il 15 aprile.

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