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Coronavirus, Casati: "Situazione ancora preoccupante al Goretti. Arrivare alla terza ondata con meno positivi"

Il punto del direttore generale della Asl Giorgio Casati insieme al sindaco Damiano Coletta nel corso di una diretta Facebook

Calano, rispetto ai giorni scorsi, i contagi in provincia di Latina ma il direttore generale della Asl Giorgio Casati avverte che occorre ancora prudenza. “In questi ultimi due giorni - ha spiegato il dg dell'azienda sanitaria nel corso di una diretta Facebook con il sindaco Coletta - la curva sta dando segnali di remissione, ma due giorni sono troppo pochi. Dobbiamo aspettare una serie di almeno sei giorni per capire se le restrizioni stiano producendo effetti”.

“Al momento - precisa ancora Casati nel corso della diretta - abbiamo 200 pazienti covid ricoverati, questo significa che  tutti i posti letto dedicati sono  impegnati abbiamo necessità assoluta di cominciare a vedere un calo sull’ospedale. Per ora quindi la situazione è ancora preoccupante”. Per quanto riguarda i ricoveri covid Casati spiega che ci sono sei pazienti in terapia intensiva, 13 in semi intensiva, 20 in malattie infettive e altri nei reparti di medicina covid. Inoltre anche se diminuisce il numero di persone che hanno necessità del casco, il pronto soccorso dell'ospedale Goretti continua a registrare un numero di accessi importante. 

Quali sono dunque le previsioni? “Le misure adottate - puntualizza il direttore generale - continueranno a produrre i loro effetti se i comportamenti saranno corretti, Ma è fondamentale accedere alla prossima fase, la terza ondata prevista per gennaio e febbraio in concomitanza con il picco dell'influenza, con un numero basso di contagi. Se ci arriviamo con 100 positivi al giorno l’unica soluzione sarà quella del lockdown. I tempi del vaccino inoltre - prosegue - ci porteranno a scavallare sicuramente l’estate 2021, quindi il covid lo dovremo gestire ancora per parecchio”.

Casati si sofferma poi sulle criticità cliniche e sanitarie che si produranno nel futuro come conseguenze indiretta del covid: "Le conseguenze di oggi non sono sufficienti a rappresentare quello che dovremmo pagare tra un anno o due, penso alle persone che non sono riuscite a garantirsi le cure per le proprie patologie o a tutti quelli che non sono riusciti a fare screening per i tumori. Non dobbiamo solo guardare le criticità di oggi ma anche quelle che dovremmo sopportare tra qualche anno. Stiamo parlando di un sistema che ha dovuto comprimere i servizi per dedicare tutto al covid, una quantità di energie impressionante: abbiamo avuto nell'ultimo anno mille assunzioni solo dedicate al covid, ma abbiamo un bisogno disperato anche di occuparci di altro".

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