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Coronavirus, il quadro della dottoressa Lichtner: "Nella seconda ondata 744 ricoverati"

Il punto nel corso di una diretta Facebook con il sindaco Damiano Coletta. Nella prima ondata i ricoveri totali erano stati poco più di 260. A novembre 50 persone morte in ospedale

Il quadro della situazione di ricoveri e contagi fornito dalla dottoressa Miriam Lichtner, responsabile delle Malattie infettive dell'ospedale Goretti, nel corso di una diretta Facebook con il sindaco di Latina Damiano Coletta.

"La situazione non è buona - spiega la dottoressa - Avevamo cominciato a vedere una riduzione degli accessi al pronto soccorso. Una grossa fetta dei contagi riguarda persone che hanno pochi sintomi, un'altra parte riguarda persone che hanno sintomi che possono essere curati a casa, un'altra fetta, di circa il 10% coinvolge invece pazienti che hanno sintomi di polmonite e che necessitano di cure e di ossigeno. La riduzione degli accessi in pronto soccorso ci portavaa credere che questa riduzione potesse continuare. Da qualche giorno invece abbiamo cominciato a vedere di nuovo un incremento,  che ci fa capire che ancora ci sono molti sintomatici gravi. Siamo partiti nelle ultime settimane da un numero di posti letto che piano piano si è aperto considerando le necessità del territorio e ora siamo al massimo, con tutti i piani dell'ospedale occupati tranne il primo con la radiologia e il terzo con la pediatria e neonatologia. Siamo ad un massimo di accoglienza". 

Da marzo ad oggi il Goretti ha visto in totale 1.012 pazienti ricoverati per covid. Nei primi 5 mesi un totale di 268 persone ricoverate, nella seconda ondata 744. 

Un altro aspetto affrontato è quello dell'elevata mortalità. Credo sia doveroso raccontare la realtà che si vive dentro l'ospedale - continua ancora Lichtner- E' un diritto dei cittadini sapere cosa accade in ospedale. Nel mese di novembre sono morte in ospedale 50 persone, una mortalità altissima per un ospedale come il nostro, circa il 13% di tutti quelli che abbiamo ricoverato a novembre. A ottobre sono morte 28 persone. Questo fa capire quanto questa malattia abbia un impatto devastante. La media dell'età dei ricoverati è di 64 anni. Vediamo anche persone che si aggravano con età dai 50 ai 60 senza patologie importanti. Si tratta di persone che a volte progrediscono in una forma grave e spesso inarrestabile". 

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