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Emergenza soccorso sanitario, l'allarme della Cgil: "Servono più risorse per gestire l'assistenza"

Operatori costretti a ore di attesa nelle ambulanze. Il sindacato Fp Cgil chiede maggiori dispositivi di protezione e tutte oltre alla possibilità di effettuare cambi

Lunghi tempi di attesa che non comportano solo ovvi disagi e problemi per i malati ma mettono a dura prova anche la tenuta psico fisica degli operatori dell'emergenza sanitaria. La situazione in provincia di Latina è sotto gli occhi di tutti e sul caso interviene ora la Fp Cgil, per voce del segretario Virgilio De Blasis e del segretario generale Giovanni Salzano.

"Ares 118,  congiuntamente alla Heart Life Srl e Croce Bianca Srl - si legge in una nota del sindacato - devono investire maggiori risorse per far fronte a questo momento delicato e garantire l'assistenza in caso di necessità non solo ai cittadini malati o sospetti covid ma, anche, alle emergenze non programmabili che sono in seria difficoltà a causa della prolungata sosta dei mezzi di soccorso presso i pronto soccorsi".

"I lavoratori dell' emergenza sanitaria - aggiungono i due segretari - devono affrontare turni che vanno oltre le 16 ore lavorative non riuscendo a garantire standar qualitativi e esponendosi ad un elevatissimo stress lavoro-correlato.  Il personale sanitario a bordo dei mezzi di soccorso trascorre le ore di attesa vestito con le tute contenitive riscontrando conseguenti ed immaginabili disagi. Dal più banale bisogno fisiologico al rischio più concentro quando il paziente necessita la somministrazione di ossigeno e le scorte in dotazione non coprono tutta la durata dei tempi di attesa. L’efficacia di protezione dei dispositivi di protezione come tute protettive e filtranti facciali (FFP2) in ambiente chiusi ed stretto contatto con agenti infettivi non è garantita. Si rischia che i dpi, in particolare dei filtranti facciali (FFP2) su dispersioni di droplets ed aeresol, dopo una prolungata esposizione inizino a perdere efficacia protettiva. Si chiede alla luce di quanto esposto una soluzione della problematica e di valutare, eventualmente, la possibilità di effettuare i cambi nei pressi del pronto soccorso fornendo agli operatori un mezzo aziendale al fine di garantire il benessere psico-fisico dei lavoratori e standard elevati di assistenza qualora i tempi di attesa vadano oltre l’orario di lavoro".

Il sindacato chiede inoltre il supporto logistico di fornitura di bombole di ossigeno sul posto qualora non siano possibili soluzioni alternative, con una maggiore fornitura dei Dpi, tute protettive e soprattutto filtranti facciali se si supera il normale turno lavorativo. "La Fp Cgil di Frosinone Latina - si legge ancora in conclusione della nota - chiede un immediato potenziamento della rete di soccorso emergenziale nella provincia di Latina, con più personale e più mezzi".

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