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Variante indiana, un positivo nel volo atterrato a Fiumicino. Nessun caso in provincia di Latina

La conferma dallo Spallanzani: “Al momento nessuna infezione riconducibile alla variante indiana” individuata nella comunità che vive nel territorio pontino

“Al momento nessuna infezione riconducibile alla variante indiana è stata identificata nella comunità indiana presente nella provincia di Latina”: la conferma è arrivata nel pomeriggio di oggi attraverso una nota dall’Istituto Spallanzani di Roma dove sono stati inviati alcuni campioni dei tamponi effettuati tra i membri della comunità indiana, anche di Bella Farnia dove lo scorso 29 aprile è stata svolta una giornata di screening. 

"L'evolversi della situazione è sottoposta ad attenta sorveglianza, grazie anche al grande impegno delle Uscar" sottolinea ancora lo Spallanzani. Sul tema questa mattina era intervenuto anche il presidente della Regione Nicola Zingaretti parlando nel corso della trasmissione UnoMattina su RaiUno. "Latina conferma che c'è un ottimo sistema di tracciamento - ha detto il governatore del Lazio -. In questo caso quello che sta funzionando molto è la collaborazione tra Prefettura, forze dell'ordine, sistema sanitario ma anche la stessa comunità indiana che ha tutto l'interesse a circoscrivere. La cosa positiva è che a oggi ancora non ci sono casi di variante indiana in quella comunità, ma la campagna di tracciamento continua e poi verrà tutto sequenziato allo Spallanzani”.

Variante indiana: un positivo nel volo arrivato a Roma

Delle 23 positività al coronavirus riscontrate con il tampone molecolare fra passeggeri e membri dell'equipaggio del volo proveniente dall’India e atterrato a Fiumicino lo scorso 28 aprile, invece, fa sapere ancora l’Istituto Spallanzani, “una sola presenta tutte le mutazioni tipiche della variante indiana B.1.617, compresa quella nella proteina Spike in posizione 484, oggetto di attenzione. Altre 12 sono riconducibili a ceppi indiani mancanti di questa specifica mutazione”.

La variante indiana

Allo stato attuale, ribadisce ancora lo Spallanzani nel bollettino sull’analisi dei tamponi, “non vi è dimostrazione di aumentata contagiosità e patogenicità delle varianti indiane. Per quanto attiene alle varianti in generale, si ribadisce che è importante monitorarle e studiarle per adeguare le misure di prevenzione e di contenimento, ma è prevedibile che nuove varianti sicuramente continueranno ad emergere e a diffondersi, come è nella natura dei virus. L’importante è non dimenticare che la lotta è al virus, non alle singole varianti”. 

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