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Sedici mesi di pandemia: 32mila contagi, 700 decessi e 100mila persone in quarantena

I dati complessivi della provincia di Latina dopo la consegna delle onorificenze al merito della Repubblica alla direttrice delle Malattie infettive Miriam Lichtner e al responsabile del dipartimento di prevenzione Antonio Sabatucci

Sedici mesi di pandemia in provincia, trascorsi a combattere una lotta durissima contro il covid sia per curare i malati sia per contenere sul territorio la diffusione del contagio. I numeri registrati da marzo 2020 ad oggi sono enormi e contano complessivamente più di 32mila contagiati fra i residenti pontini.

Oggi che la curva sta calando soprattutto per merito della forte campagna di vaccinazione che ha prima interessato le fasce di età più a rischio e poi via via i cittadini più giovani, è possibile fare un punto anche alla luce del riconoscimento che in occasione della festa della Repubblica il prefetto Maurizio Falco ha voluto rendere a due dirigenti della Asl, conferendogli l'onorificenza di cavaliere della Repubblica. Dei due titoli sono stati insigniti il 2 giugno scorso la direttrice della uoc di Malattie infettive dell'ospedale Goretti di Latina, la dottoressa Miriam Lichtner, e il responsabile del dipartimento di prevenzione della Asl, Antonio Sabatucci.

Mentre il reparto ospedaliero delle Malattie infettive si è occupato in prima linea di curare centinaia di pazienti covid arrivati sintomi gravi nei periodi più difficile della prima e della seconda ondata, le squadre del dipartimento di prevenzione hanno lavorato ogni giorno per tracciare i contagi sul territorio. Se complessivamente si sono contati oltre 32mila casi positivi, sono state tracciate circa 100mila persone che hanno dovuto osservare la quarantena. La provincia poi ha pagato un tributo pesantissimo in termini di decessi, 700 in totale compresi quelli deceduti al di fuori del territorio pontino.

Il lavoro incessante svolto dal dipartimento ha consentito di raggiungere risultati importanti anche nei comuni, come Fondi e Roccagorga che, rispettivamente nella prima e nella seconda ondata, hanno avuto un'alta incidenza del numero di positivi rispetto ai residenti e sono diventate "zone rosse". Un lavoro analogo è stato fatto anche per il monitoraggio e il tracciamenti dei cittadini indiani risultati positivi al tamponi, che ha portato nel mese scorso a una terza zona rossa in provincia, quella di Bella Farnia.

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