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Coronavirus, pazienti dalla Campania verso gli ospedali del Lazio. Casati: “Vanno soccorsi ma evitare ‘travaso’ tra regioni”

Il dg della Asl interviene sui due episodi di pazienti campani che hanno raggiunto il Goretti e il Dono Svizzero: “I meccanismi di solidarietà tra Regioni devono essere coordinati altrimenti si trasferisce solo la criticità da un luogo all’altro"

E’ stato registrato in questi giorni un lieve rallentamento nella crescita dei contagi da coronavirus nella provincia di Latina. Sono stati 121 i nuovi casi ieri e 122 oggi; in leggera flessione anche il numero dei ricoveri dopo il picco dei 200 di tre giorni fa - secondo l'ultimo bollettino di oggi della Asl sono 168 -, anche se la pressione sugli ospedali pontini resta ancora molto forte. Secondo l’ultima ordinanza firmata dal presidente della Regione Lazio Zingaretti, infatti, sono 194 i posti letto Covid in provincia.

E nella serata di ieri due episodi si sono verificati presso il Goretti di Latina e il Dono Svizzero di Formia dove sono arrivati due pazienti dalla Campania che vive in quetse settimane una situazione drammatica. Il primo lasciato il proprio territorio ha raggiunto il nosocomio del capoluogo con una ambulanza privata, il secondo l’ospedale di Formia a bordo di un’auto.

Episodi su cui è intervenuto oggi il direttore generale della Asl di Latina Giorgio Casati interpellato dall'agenzia di stampa Dire. “La disperazione spinge a fare azioni che si rivelano non corrette. D'altronde quando i pazienti arrivano al Pronto Soccorso e stanno male devi soccorrerli - ha detto Casati -. Per ora si tratta di singole situazioni ma è ovvio che dobbiamo evitare che questo diventi un vero e proprio meccanismo di 'travaso' di pazienti tra una Regione e all'altra. Per questo mi sono già confrontato con l'assessore D'Amato e quindi credo che la Regione Lazio stia 'ragionando' con la Regione Campania per evitare che fenomeni come quelli che si sono verificati possano diffondersi”.

"Credo che cercare un'alternativa, una soluzione al proprio problema di salute sia umano. Uno può immaginare che si attivino dei meccanismi di solidarietà tra le Regioni ma devono essere coordinati e tenuto conto che si possano effettuare operazioni di questo genere. Se questo avviene in modo spontaneo e non regolamentato si trasferisce solamente una criticità da un luogo all'altro. Tutto questo va evitato nel limite del possibile. Penso sia difficile governare fenomeni di questo genere. Non è la Asl che decide, ma dopo la segnalazione fatta, sono le Regioni che come detto si mettono in collegamento” ha poi aggiunto il direttore generale della Asl che ha sottolineato inoltre come sia “utile comunicare bene le notizie perché altrimenti il rischio è quello di creare una situazione di confusione e di grande preoccupazione diffusa nella popolazione”.
 

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