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Emergenza Covid-19

Contagi in aumento nelle classi, Gilda: “Dati allarmanti. Le scuole sono al collasso”

L’intervento del sindacato anche alla luce dei numeri in provincia che parlano di oltre 2mila positivi allo stato attuale negli Istituti pontini. Giovannini: “Al momento la didattica in presenza è impraticabile”

A 10 giorni dal rientro a scuola in presenza dopo le vacanze natalizie, i numeri parlano da soli anche nella provincia pontina: sono più di 2mila i positivi al coronavirus - tra studenti docenti e personale scolastico - negli istituti del territorio pontino, con 207 classi che sono state poste in quarantena. Un dato, quello emerso dall’ultimo bollettino settimanale della Asl, che ha più che raddoppiato quello di una settimana fa. Una situazione che sta diventando difficile da gestire sia per l’Azienda sanitaria locale che per le stesse scuole.

“A dispetto delle rassicurazioni che arrivano dal Governo dal giorno del rientro in aula, i dati dei contagi nelle scuole sono allarmanti e la nostra provincia non fa eccezione. Ne è prova il report settimanale diffuso dalla Asl. Di più: dalle segnalazioni che ci giungono in questi giorni dagli istituti, sono numeri destinati a crescere" commenta la coordinatrice della Gilda Insegnanti di Latina, Patrizia Giovannini, secondo la quale, in aggiunta, la gestione dei casi di positività e della didattica è diventata insostenibile con le scuole che sono allo stremo. “Riteniamo la didattica in presenza l’unica modalità di insegnamento valida, ma in questo momento è impraticabile perché sostituita nella maggior parte dei casi da una pseudo didattica digitale integrale, ibrida, che non funziona né consente di mantenere la programmazione, tantomeno la continuità educativa”.

Quello attuale in provincia di Latina, aggiunge ancora la segretaria del sindacato è “un quadro davvero preoccupante, segno evidente che i contagi corrono nelle scuole malgrado il ministro insista col dire che le stesse sono luoghi sicuri. E’ assurdo che docenti e Ata obbligati alla terza dose di vaccino, in caso di contagio o contatto con positivi, siano chiamati a rimanere in presenza, in autosorveglianza, e a doversi pagare tampone e mascherine Ffp2 per lavorare”.

Come denunciato più volte dal sindacato, le regole per la gestione dei casi di positività entrate in vigore con l’ultimo protocollo ministeriale “sono confuse e inappropriate in quanto non tengono conto delle misure di sicurezza e prevenzione essenziali al contenimento dei contagi: vedi il distanziamento, l’aerazione degli ambienti scolastici, il sovraffollamento delle aule”. “Le disposizioni, per sollevare le Asl intasate - spiega la professoressa Giovannini - rinviano la decisione dell’applicazione delle quarantene direttamente agli istituti, che navigano a vista perché non hanno gli strumenti idonei a fronteggiare una simile situazione.

Due anni di pandemia non sono serviti a riorganizzare le scuole, alla luce di un’emergenza diventata ormai routine” rincara ancora la coordinatrice della Gilda Insegnanti di Latina che si dice “sconcertata dalla cecità di un Ministero che continua a negare l’evidenza, a vessare il personale, i docenti in primis, a non ascoltare le associazioni di categoria e a non pretendere investimenti in un settore che rischia il collasso”. C’è poi ancora un’altra difficoltà da considerare, quella di sostituire gli insegnanti contagiati o in quarantena, per cui i colleghi presenti sono chiamati a supplire le assenze senza tutele: “Oltre il danno la beffa, perché non sono stati stanziati neanche i fondi necessari di supporto per la sostituzione - conclude Giovannini - per cui i docenti precari non percepiscono regolare stipendio. A queste condizioni diventa difficile accettare un incarico. Nonostante l’obbligo vaccinale imposto alla scuola nulla è cambiato. Ancora si continua a vivere nel disagio, nell’insicurezza e senza la giusta considerazione di un ruolo che ancora di più oggi sarebbe importante riconoscere e valorizzare”.

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