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Le "Usca": dall'emergenza covid alla gestione dei pazienti cronici della provincia

Il punto del direttore generale della Asl e del direttore sanitario Visconti sull'utilizzo delle Unità speciali di continuità assistenziale: "Saremo pronti per la terza ondata"

Si chiamano "Usca", unità speciali di continuità assistenziale, e sono nate per gestire sul territorio l'emergenza covid. In provincia al momento sono circa venti e si occupano di seguire i pazienti collocati nell'albergo covid di Latina, di effettuare i tamponi domiciliari e di assistere 

"Le unità mobili - spiega il direttore generale della Asl Giorgio Casati - sono oggi focalizzate sul covid ma la Asl di Latian intende confermare questo tipo di percorso anche nell'ambito della gestione dei pazienti cronici dopo la pandemia". Ma c'è di più, restando nell'ambito dell'emergenza covid, la Asl progetta di incrementare il servizio dopo le festività di Natale. A spiegare il progetto è il direttore sanitario dell'azienda sanitaria Giuseppe Visconti: "Oggi presentiamo un procollo integrato per pazienti covid positivi che necessitano di assistenza domiciliare a vari livelli: dal contact tracing alla valutazione clinica. Su questo siamo giò partiti e devono ringraziare molte figure tra cui i direttori del 118 e i medici di medicina generale. L'ultimo step sarà poter curare a casa i pazienti positivi sintomatici evitando un sovraccarico dell'ospedale. E' un progetto ambizioso ma fattibile. Del resto l'ospedale da solo non può rispondere a un numero così alto di pazienti".

Visconti chiarisce che, per implementare il progetto, si è già raggiunta una unità di intenti con il 118 e i capi distretto. Con le Usca dunque si arriverà a regime dopo Natale raggiungendo il 100% degli obiettivi della Asl pontina. "L'obiettivo ambizioso è che ogni distretto, dal medico di medicina generale al pediatra di libera scelta - spiega ancora Visconti - abbia il perfetto controllo dei pazienti positivi domiciliati nel proprio territorio e che ne conosca ogni esigenza, da quelle clinico mediche a quelle sociali. Vogliamo essere pronti a gestire la terza ondata". 

Anche il sindaco Damiano Coletta, presente all'incontro programmato oggi, 11 dicembre, dal direttore generale della Asl, spiega che l'emergenza covid ha in realtà accelerato alcuni focus sui quali era già necessario un cambio di passo, primo fra tutti la medicina del territorio. "Un po’ di tempo fa - racconta il sindaco - sono stato contattato da giovani medici Uscar, unità professionali che ora si occupano dell’assistenza domiciliare relativa al covid, che hanno offerto la loro disponibilità ad effettuare prestazioni domiciliari anche dopo la pandemia se collocate in un progetto più ampio di assistenza. Vedere questa energia e voglia di mettersi a disposizione fa ben sperare per il futuro, mi sento di ringraziarli. Li ho messi in contatto con Casati e Visconti. Credo che questo tipo di prestazione consentirà di effettuare assistenza domiciliare anche terapeutica che abbatterà una fetta di ricoveri evitando il sovraccarico per l’ospedale. Latina si mette a disposizione, vorremmo essere parte attiva di un protocollo".

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