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Coronavirus: il piano “Lazio Sicuro” della Regione: le regole per la ripresa nella fase 2

“Ripartire sicuri” il monito della Regione Lazio; il presidente Zingaretti: “Regole, semplici, chiare e utili da seguire in tutte le prossime settimane, che restano delicate”

Cautela, sicurezza e responsabilità individuale: questi i principi cardine che andranno seguiti ancora nella fase 2 dell’emergenza coronavirus, vale a dire quella che a partire dal 4 maggio porterà alla riapertura di alcune attività. “Ripartire sicuri”, questo il monito della Regione Lazio che sta lavorando ad un vademecum di comportamenti in vista della ripresa e che sarà al centro di confronti per arrivare a delle regole condivise. Dal pomeriggio di oggi e per tutta la prossima settimana sono dunque in programma tutta una serie di incontri con parti datoriali, sindacali ed Enti locali. 

A spiegarlo il presidente della Regione Nicola Zingaretti questa mattina nel corso di una conferenza stampa per la presentazione di “Lazio Sicuro – Linee guida sulle regole per chi riapre”. Il governatore del Lazio ha parlato di “basi di confronto affinché si possa cominciare a discutere” e poi operare per permettere alle attività, quando potranno farlo, di riaprire in sicurezza; “regole semplici, chiare e utili da seguire in tutte le prossime settimane, che restano delicate e sotto attenta osservazione epidemiologica”.

Le regole base 

Queste le regole base illustrate da Zingaretti: per tutti i protocolli che verrano proposti, ci sarà l’obbligo di utilizzo della mascherina in tutti i luoghi aperti al pubblico ma al chiuso come anche negli incontri all’aperto, anche con una sola persona; distanziamento sociale sempre almeno di un metro; lavarsi frequentemente le mani; in tutti i locali e i pubblici esercizi l’indicazione del contingentamento degli ingressi sulla base dei metri quadri e dell’igienizzazione dei locali stessi almeno quotidiana, la misurazione della temperatura per lavoratori e operatori ad inizio dell’attività giornaliera. “Diamo indicazione di tenere altissimo lo smart working nel mese di maggio - ha detto Zingaretti - e la raccomandazione ai Comuni di iniziare a pensare a forme di delibera sull’occupazione di suolo pubblico che diano massima disponibilità affinché, quando riapriranno, gli esercizi commerciali e di consumo possano farlo in maniera semplice all’aperto”. 

Il piano della Regione Lazio per la fase 2 

Un piano basato sulla strategia delle 5P (prudenza, protezione, prevenzione, piccoli passi e progettualità) quello illustrato dal vice presidente della Regione Daniele Leodori. “Tutto gira intorno alla convinzione che abbiamo superato la fase più difficile ma adesso non possiamo alleggerire i controlli e la tensione perché possibili ricadute possono essere dietro l’angolo se i comportamenti non saranno quelli corretti e improntati alla massima prudenza. Con piccoli passi intendiamo un monitoraggio e un’attenta verifica”. Prime regole stabilite quelle per il trasporto pubblico, e anche privato.

Il trasporto pubblico: l'ordinanza della Regione Lazio 

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“Abbiamo disciplinato meglio anche la riapertura degli uffici pubblici, delle attività produttive e dei cantieri edili che sono già attivi o che riapriranno il 4 maggio” ha spiegato Leodori. Lo stesso discorso vale anche per le produzioni cinematografiche pronte a ripartire. Queste le regole:

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Per quanto riguarda poi quelle attività che non riapriranno il 4 maggio, ha spiegato il vice presidente della Regione, “sono state individuate delle linee guida generali e abbiamo programmato con le organizzazioni datoriali e i sindacati un ciclo di incontri, in particolare per la stagione balneare, negozi e botteghe di abbigliamento, settore food, servizi alle persone, rappresentanti dei mercati e del commercio e dei centri commerciali”. Stesso discorso di confronto costante riguarda anche il settore dei ristoranti, bar, gelaterie, pizzerie e pasticcerie, sia per quanto riguarda la futura riapertura che l’asporto che partirà dal 4 maggio. 

Take away nel Lazio dal 4 maggio: le regole

D’Amato: “Parole d’ordine cautela e responsabilità”

Le parole d’ordine in questa fase sono per l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato “cautela e responsabilità. La progressiva riapertura non significa che il virus è stato sconfitto, questo accadrà quando ci sarà il vaccino e il Lazio su questo è impegnato: a giugno ci saranno i primi reclutamenti all'Istituto Spallanzani per testarlo sull'uomo. Il Lazio è l'unica Regione che ha messo dei fondi importanti sul vaccino per la lotta al virus e questo è un elemento assolutamente fondamentale. Il nostro compito in questi giorni sarà quello di valutare e controllare assiduamente il cosiddetto R0, il coefficiente di replicazione del virus: a oggi nel Lazio è intorno allo 0,5, e questo è importante. Per quanto riguarda il sistema sanitario la battaglia passa adesso prevalentemente sul territorio attraverso le unità mobili, le Uscar: saranno 40, composte da medici e infermieri, che interverranno immediatamente a isolare i vari focolai insieme ai nostri servizi di igiene e prevenzione. È stata rafforzata l'attività dei nostri distretti territoriali, la prossima settimana entreranno in servizio 580 infermieri, e serviranno proprio da trait d'union con i medici di medicina generale e le attività dei distretti. Il sistema è in allerta, e ringrazio tutti i nostri operatori per lo sforzo che hanno fatto e che stanno facendo e che ha portato risultati importanti che ora andranno consolidati". 

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