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Coronavirus, nel Lazio tutti i parametri sono in calo: si punta alla zona bianca

La data potrebbe essere quella del 14 giugno. Il quadro che emerge dall’ultimo monitoraggio sull’epidemia. D’Amato: “Per ricoveri e terapie intensive i dati migliori degli ultimi 7 mesi”

Il coronavirus rallenta la sua corsa anche nel Lazio. Lo raccontano i dati dell’ultimo monitoraggio dell’epidemia, del 28 maggio, della Cabina di Regia. Sono in calo, infatti, i parametri in tutto il Paese come anche nel Lazio che si avvia verso la zona bianca.

“L’incidenza sull’intero territorio nazionale continua a diminuire e ha raggiunto valori che, attraverso l’attivazione di intense attività di tracciamento sistematico, possono consentire una gestione basata sul contenimento ovvero sull’identificazione dei casi e sul tracciamento dei loro contatti” si legge nel report settimanale. “La pressione sui servizi ospedalieri si conferma al di sotto della soglia critica in tutte le Regioni/PA e la stima dell’indice di trasmissibilità Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stabilmente al di sotto della soglia epidemica”.

Inoltre, si legge ancora, che tutte le regioni e provincie autonome sono classificate a rischio basso, e tutte hanno un Rt medio inferiore ad 1, e quindi una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo uno.

Facendo parlare i numeri, l’incidenza settimanale si attesta a 47 casi per 100mila abitanti in tutto il Paese rispetto ai 66 della settimana precedente e tre regioni, secondo l’ultima ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza, da domani sono in zona bianca, vale a dire Friuli Venezia Giulia, Sardegna e Molise. Nel Lazio l’incidenza scende finalmente sotto quota 50, è a 46, ed inizia il cammino verso il raggiungimento della zona bianca. La data potrebbe essere quella del 14 giugno, perché lo ricordiamo, affinché avvenga il passaggio di fascia è necessario che il dato dell’incidenza sia inferiore a 50 per tre settimane.

Nel Lazio sono in calo tutti i dati ed un inversione della curva è stata registrata nelle ultime settimane; migliora anche la pressione sulle strutture ospedaliere, di pari passo con ciò che accade anche nel resto del Paese. Nessuna regione o provincia autonoma in Italia supera la soglia critica di occupazione dei  posti letto in  terapia intensiva o area medica. Il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 15% e quello quello in aree mediche scende ulteriormente al 14%. Nel Lazio i due valori, secondo l’ultimo monitoraggio, sono rispettivamente al 18% e al 20%, facendo registrare, come ha sottolineato anche l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’amato nell’ultimo bollettino di ieri, i “dati migliori degli ultimi 7 mesi”. I ricoverati sono scesi sotto quota mille (sono 933), mentre le terapie intensive occupate sono ad oggi 155. 

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