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Coronavirus, verso una nuova stretta per le feste di Natale: Governo al lavoro sulle misure

Nuove restrizioni in vista; il presidente Conte: “Dobbiamo scongiurare una terza ondata”. Cosa potrebbe cambiare in provincia di Latina e nel Lazio

Si va verso una nuova stretta in vista delle festività natalizie, per contrastare la diffusione del coronavirus. Entro le prossime 48 ore il Governo potrebbe decidere sulle nuove misure da adottare in tutto il Paese in particolare nei giorni festivi e prefestivi. Si pensa ad un’Italia in zona rossa durante i giorni di festa solo con i servizi essenziali aperti, oppure una sorta di grande zona arancione, con i negozi aperti e i ristoranti chiusi. E poi all’anticipo del coprifuoco alle 18 o alle 20 e lo stop agli spostamenti già dal 19 dicembre. Il tutto dovrebbe essere regolamentato da un nuovo Dpcm che andrà accompagnato da un decreto legge sulla limitazione delle libertà personali o da un emendamento al DL 2 dicembre n. 158.

Nuove restrizioni, dunque, che, durante il periodo delle feste, cambierebbero la situazione nel Lazio e nella provincia pontina da settimane in zona gialla; i timori sono legati ad una possibile terza ondata se si abbassasse la guardia; timori che si sono fatti ancora più forti dopo le scene viste nel fine settimana appena trascorso con le vie dello shopping prese d’assalto.

Contre: “Dobbiamo scongiurare una terza ondata”

"Abbiamo già predisposto un piano dedicato alle festività natalizie, anche alla luce dei suggerimenti del Comitato Tecnico Scientifico. Ora si rende necessaria qualche ulteriore misura restrittiva - ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in un’intervista al giornale La Stampa -. Ci stiamo riflettendo in queste ore. Dobbiamo scongiurare a ogni costo una terza ondata, perché sarebbe devastante anche sul piano della perdita di vite umane. Abbiamo chiesto agli italiani, nei festeggiamenti in casa, di evitare di ricevere persone abitualmente non conviventi. Ovviamente queste sono regole non vincolanti, perché non possiamo dettare i comportamenti nelle case private. Ma sono comunque essenziali, per tutelare la salute di tutti. E quando leggo di persone che si stanno adoperando per organizzare feste clandestine a Capodanno, beh, questo fa male. Chi partecipa a questi veglioni proibiti mette a rischio se stesso, i propri cari, i propri amici e tutte le persone a cui dice di volere bene. Per questo ripeto agli italiani: non lo fate, ve ne prego”. "La mia opinione è chiara: le nuove misure ci possono aiutare soprattutto nelle settimane delle vacanze di Natale ad evitare una terza ondata” ha detto invece il ministro della Salute Roberto Speranza. "E' vero che nelle ultime settimane c'è stata una lieve flessione, dovuta alle misure adottate. Però la battaglia non è assolutamente vinta e ci vuole ancora tantissima cautela. Ci vuol poco a tornare indietro e a vanificare gli sforzi fatti nelle ultime settimane”.

Le ipotesi sul tavolo

Tre, come riporta questa mattina Today, gli scenari su cui si lavora:
- l’Italia in zona rossa con un lockdown di fatto da Natale a Capodanno (o addirittura fino all'Epifania): chiusure di tutti gli esercizi tranne quelli essenziali, riduzione ulteriore della possibilità di circolazione, coprifuoco anticipato;
- l’Italia in zona arancione con un lockdown soft che prevede negozi aperti ma bar e ristoranti chiusi;
- una zona arancione rinforzata con chiusura dei negozi, dei bar e dei ristoranti nei festivi e nei prefestivi e regole meno rigide negli altri giorni.

In un documento presentato al governo per giustificare la necessità di una nuova stretta il Comitato Tecnico Scientifico avrebbe quindi sollecitato norme più rigide per fermare gli assembramenti con le regole delle zone rosse nelle date del 24-27 dicembre, 31 dicembre-3 gennaio, 5-6 gennaio. Il compromesso che potrebbe raggiungere l'esecutivo è quello di prevedere una zona arancione nazionale dal 20 dicembre al 6 gennaio e una zona rossa nei festivi e nei prefestivi. Bloccando così cenoni e veglioni.
 

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