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Coronavirus Santi Cosma e Damiano, in una settimana casi triplicati. L’appello del sindaco

Il punto della situazione del primo cittadino: la maggior parte dei contagi avviene in famiglia e coinvolge i giovani: “La situazione non è drammatica, ma lo diventerà presto se non modifichiamo il nostro comportamento di vita dentro e fuori casa”

E’ attraverso una lunga nota pubblicata anche sulla pagina Facebook del Comune che il sindaco di Santi Cosma e Damiano Franco Taddeo fa il punto della situazione sulla diffusione del coronavirus in paese dopo una settimana non semplice. Secondo i bollettini diffusi giornalmente dalla Asl, sono 34 i nuovi casi registrati nei primi sette giorni di novembre, e solo ieri sono stati 14. “Quest’ultima settimana abbiamo avuto una impennata giornaliera dei contagi nel nostro comune, come del resto in tutta la nostra provincia ed in tutta l’Italia. In breve tempo (7 giorni ) si sono triplicati i contagi portandosi ad un massimo di 87, attualmente accertati dalla Ausl, oltre ad altri contagi accertati positivamente con tamponi effettuati presso centri privati, da convalidare con tamponi nei centri ospedalieri Ausl. Sono guarite ad oggi 24 persone e 3 sono ricoverate in ospedale, attualmente in condizioni complesse. Ai contagiati in isolamento domiciliare assicuriamo un contatto continuo, mio personale e dei servizi sociali, fino al loro raggiungimento della negatività. A loro esprimiamo la vicinanza e gli forniamo delucidazioni e prestazioni di servizi, collaborando con la Protezione Civile e le autorità sanitarie, per il tracciamento dei contatti e l’esecuzione dei tamponi”.

La diffusione del virus a Santi Cosma e Damiano

“La trasmissione del virus, da noi, è in forte accelerazione - spiega il primo cittadino -. Stiamo acquisendo dati ed elementi per tracciare una mappa Covid-19 sul nostro territorio, così da poter valutare il comportamento di tutti noi”. Secondo i dati forniti dal sindaco il 60% dei casi è stato registrato tra i giovani, il 30% tra persone di media età e il 10% tra bambini ed anziani. “Questo ci evidenzia - prosegue Taddeo - che i luoghi di svago o d’incontro, frequentati prevalentemente dai nostri ragazzi, possono essere luoghi dove, probabilmente, le regole a tutela non vengono rispettate a sufficienza. Oltretutto, anche nei luoghi all’aperto (piazze ed altro), le persone si aggregano senza rispetto della distanza e senza mascherina indossata correttamente”.

A questi dati si aggiunge poi quello del 70% dei contagi raccolto prevalentemente nei nuclei familiari o comunque di parentela. “Quando si contagiano interi nuclei familiari, compresi i minori, diventa molto più difficile l’isolamento di ogni singolo contagiato, permettendo al virus di correre. La soluzione potrebbe essere quella di rispettare le distanze ed adottare un pizzico di prevenzione anche nei luoghi casalinghi. In tal modo se si contagia un componente, a sua insaputa, si è in grado di preservare gli altri. Meglio ancora basterebbe che tutti i componenti della famiglia limitassero le uscite da casa solo per necessità, rispettando sempre, in tal caso, le prescrizioni impartite durante la frequenza di spazi e locali pubblici”.

Casi nelle scuole

Nella nota il sindaco Taddeo fa anche il punto della situazione nelle scuole. “Si sono manifestati 2 contagi nella media e 2 alle primarie del Centro Storico. Pertanto, su disposizione del Dipartimento di Prevenzione della Ausl, il dirigente scolastico ha chiesto al sindaco la chiusura immediata dell’intero plesso, destinando i ragazzi ed i bambini in quarantena a casa. Stessa cosa è stata fatta per la scuola dell’infanzia di San Lorenzo per la quale il dirigente, a seguito di un contagio di un ausiliario dipendente, ha disposto la didattica a distanza per 14 giorni. La fase di accertamento e quella decisionale sono state curate, per competenza, dai medici della Ausl, i quali,  alla luce delle ultime disposizioni sanitarie, hanno determinato il rientro a scuola nella giornata di lunedì 9 novembre adducendo che per gran parte delle classi era trascorso, dal contatto, un tempo sufficiente di quarantena e disponendo che venissero sottoposti a tampone sanitario solo una classe ed alcuni insegnanti domenica in mattinata a Gaeta non essendo trascorso tempo sufficiente per la quarantena. Si è provveduto nello stesso periodo a chiudere la scuola dell’infanzia privata e gestita dalle suore di San Luca, in seguito al contagio di una insegnante. Anche in questo caso la Ausl ha disposto l’apertura lunedì essendo trascorsi i tempi di quarantena”. E’ stato chiuso anche l’asilo nido comunale per il contagio di una bambina; anche in questo caso è stata disposta l'apertura lunedì per trascorsi tempi di quarantena. “Da una valutazione dei contagi di alcuni minori - commenta Taddeo -, si può ritenere probabile che si siano contagiati all’interno della propria famiglia o parentela.  Dobbiamo aspettarci, nel futuro, il ripetersi di provvedimenti del genere, pertanto si raccomanda ad alcuni genitori che la quarantena dei ragazzi venga  eseguita in casa e non per strada o in piazza in bicicletta, magari senza mascherina ed accompagnati da un genitore”.

Nel paese il Covid-19 ha coinvolto anche strutture socio-sanitarie e produttive. “Tre bar hanno chiuso, per breve tempo, per contagio positivo, una struttura sanitaria è stata limitata nelle entrate ed uscite per permettere al Dipartimento di Prevenzione di effettuare i tamponi di accertamento”.

L’appello ai cittadini

Ma è direttamente ai cittadini che si rivolge il sindaco Taddeo, richiamando il senso di responsabilità di ognuno in questa fase delicata dell’emergenza. “Vogliamo sperare che queste informazioni ci facciano meditare sulla gravità del momento e capire che gran parte dipende dal nostro comportamento e dallo stile di vita che ognuno di noi deve assumere, sia all’interno dei nuclei familiari, sia sul posto di lavoro e nei luoghi aperti al pubblico. Da parte nostra stiamo facendo il più possibile, tanto da poter dire che gli sviluppi del Covid-19 sono sotto controllo, ma non basta. Messi a conoscenza dei fatti, ci dobbiamo tranquillizzare ma non tornare alla vita normale e piacevole di sempre” ribadisce il primo cittadino ricordando l’importanza del rispetto delle regole. “Nel nostro paese la situazione non è drammatica, ma lo diventerà presto se non modifichiamo il nostro comportamento di vita dentro e fuori casa. Lo dobbiamo agli innumerevoli paesani contagiati, forse anche per colpa del nostro atteggiamento, che stanno combattendo il Covid-19 a casa o in ospedale. Insieme che la possiamo fare a condizione che insieme significhi tutti”

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