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Coronavirus, allo Spallanzani la prima dose di vaccino italiano. Al via la sperimentazione

Il direttore sanitario Vaia: "Se tutto avviene nei tempi programmati, il nostro auspicio è che sia prodotto in primavera". Zingaretti: "Il vaccino sarà pubblico"

Alle 8.32 di oggi, 24 agosto, è stata inoculata all'Inmi Spallanzani di Roma la prima dose del vaccino italiano contro Covid-19, per l'avvio della fase clinica della sperimentazione. "A noi interessa che il vaccino sia efficace. Se tutto avviene nei tempi programmati, il nostro auspicio è che sia prodotto in primavera", ha spiegato il direttore sanitario dello Spallanzani Francesco Vaia.

"Il primo volontario a cui stamattina è stata inoculata la dose di vaccino verrà tenuto in osservazione per 4 ore da una équipe, poi tornerà a casa e verrà monitorato per 12 settimane - ha aggiunto - Mercoledì proseguiremo con altri due volontari e così a seguire tutti gli altri fino a 24 settimane. Poi, se tutto andrà bene, ci saranno la seconda e la terza fase di sperimentazione che probabilmente faremo in un Paese dell'America Latina dove il virus è in crescita". Vaia ha anche ricordato che molti volontari hanno detto che intendono "devolvere il rimborso spese previsto alla ricerca".

"Il vaccino italiano sarà pubblico - ha commentato il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti - Un bene comune a disposizione di tutti coloro che ne avranno bisogno. La Regione seguirà passo dopo passo il processo di sperimentazione che parte oggi allo Spallanzani, per arrivare il primo possibile alla distribuzione".

Sono stati scelti i 90 volontari, su oltre 7mila che hanno presentato la candidatura. E ora si parte con la prima dose di vaccino. Il progetto, sviluppato insieme all'azienda bio-tecnologica italiana Reithera, è finanziato dalla Regione Lazio con un investimento da 5 milioni di euro insieme al ministero della Ricerca. L'obiettivo è di avere il vaccino in primavera. "Lo studio prevede l'arruolamento di 90 volontari sani in due coorti sequenziali (coorte di adulti e coorte di anziani). La coorte degli adulti arruolerà 45 soggetti sani di età compresa tra 18 e 55 anni - ricordava l'Agenzia del farmaco - La coorte degli anziani arruolerà 45 soggetti sani di età compresa tra 65 e 85 anni. Entrambe le coorti sono definite per avere tre bracci di trattamento a tre dosi crescenti composti da 15 partecipanti ciascuno, per un totale di 6 gruppi. L'arruolamento inizierà dalla coorte 1 e procederà in maniera sequenziale, previa verifica dei dati di sicurezza ai differenti step".

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