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Variante Omicron, anche nel Lazio sale l’attenzione. La Regione spinge su screening e tracciamenti

D’Amato: “Chiesti nominativi delle liste di imbarco dei residenti nel Lazio rientrati a Fiumicino negli ultimi 15 giorni dalle zone interdette dell’Africa”. Zingaretti: “Misure immediate per contenere flussi verso l’Italia”

Si alza l’attenzione anche nel Lazio dopo che anche in Italia è stato identificato il primo caso di variante Omicron del coronaviorus - un professionista della provincia di Caserta -. A renderlo noto nella serata di ieri l’Istituto Superiore di Sanità attraverso una nota in cui ha precisato che “nell'ambito delle attività di sequenziamento genomico Sars-CoV-2 è stata identificata una sequenza riconducibile a quella nota come variant of concern (Voc) e ribattezzata dall'Oms come ‘Omicron’. Il campione è in fase di ulteriore conferma per avere l'assegnazione definitiva del lignaggio che per questa Voc è il B.1.1.529”.

Ancora troppo presto per definire con certezza quali sono gli effetti della nuova variante, ma il livello di attenzione in Italia si era già alzato nei giorni scorsi e ora anche il Lazio non vuole farsi trovare impreparato. Il ministro della Salute Speranza, già prima dell’individuazione del primo caso, aveva emanato una nuova ordinanza con cui si vieta l’ingresso in Italia a chi negli ultimi 14 giorni è stato in Sudafrica, Lesotho, Botswana, Zimbabwe, Mozambico, Namibia, Eswatini. E il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti chiede di alzare ulteriormente l’asticella dei controlli.

“Riguardo la variante Omicron consiglio immediati provvedimenti di controllo alle frontiere e di valutare ulteriori scelte di contenimento dei flussi di ingresso verso l’Italia" ha scritto il governatore sul suo profilo Twitter.

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Sulla questione è intervenuto anche l’assessore regionale alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato, pronto a rafforzare la macchina del tracciamento. "Abbiamo richiesto al Ministero della Salute di avere a disposizione i nominativi delle liste di imbarco dei residenti nel Lazio che siano entrati in Italia attraverso lo scalo Internazionale di Fiumicino negli ultimi 15 giorni dalle zone interdette - ha spiegato -. Questo ci permetterebbe di sottoporre queste persone a screening attraverso i tamponi molecolari e le nostre unità mobili sono pronte".

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