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Coronavirus, l’appello di Zingaretti al Governo: “Regole più semplici per un ritorno alla normalità”

Le tre misure proposte del presidente della Regione Lazio: “E’ il momento di lottare contro la burocrazia da Covid, per semplificare la vita alle persone e tornare quanto più possibile a una normalità, compatibilmente con l’esigenza di combattere il virus”

Regole più semplici in questa fase delicata della battaglia al coronavirus: questo l’appello che il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha rivolto al Governo attraverso una lettera che è stata pubblicata oggi sulle pagine del “Corriere della Sera”.

“Il Covid si sconfigge rispettando le regole di comportamento e con il vaccino - scrive il governatore del Lazio -. Su questo non possono esistere deroghe. In questi giorni stiamo toccando con mano i danni prodotti dai troppi no, ni, e la confusione creata da bugie e atteggiamenti che hanno irresponsabilmente generato paure. Ma nel campo delle regole ora è il tempo di semplificare. La condizione per un’adesione di massa e convinta alle regole è anche la semplicità”.

Poi l’appello al Governo: “è il momento di lottare contro la burocrazia da Covid, per semplificare la vita alle persone e tornare quanto più possibile a una normalità, compatibilmente con l’esigenza di combattere il virus”.

Tre misure “di semplificazione e buon senso” che vengono proposta da Zingaretti, “da valutare al più presto e poi decidere”. “Un primo passo - scrive il presidente - è, come chiedono alcune Regioni, far cessare l’auto-sorveglianza in caso di contatto stretto con positivi al Covid senza l’effettuazione di un tampone dopo 5 giorni. Altrimenti, soprattutto per le bambine e i bambini, per le ragazze e i ragazzi che vanno a scuola e per i loro genitori sarà un calvario. Inoltre occorre una parola chiara sul non obbligo di certificato medico per il rientro a scuola o al lavoro”.

La seconda misura riguarda i positivi asintomatici. “In alcuni Paesi, come gli Stati Uniti, già oggi i positivi asintomatici dopo 5 giorni di quarantena, in assenza di sintomi, sono liberi di uscire di casa, anche senza tampone e certificato di guarigione. Tutto si fonda sul convincimento che un asintomatico, dopo l’incubazione e i primissimi giorni dall’esito positivo del tampone, non è più contagioso. Il Comitato scientifico sia investito di questo tema e se la valutazione fosse confermata e positiva, sempre completato il ciclo vaccinale, lo potremmo fare anche in Italia”.

E poi il Green Pass. “Oggi la sospensione e la riattivazione del Green Pass sta funzionando spesso a singhiozzo, con ritardi e malfunzionamenti. Anche in questo caso si potrebbe pensare a semplificare la vita ai positivi asintomatici che abbiano completato il ciclo vaccinale, evitando la sospensione del green pass, mantenendo la raccomandazione della quarantena di 5 giorni”.

Si tratta, ha poi concluso il governatore Zingaretti, “di tre azioni prive di rischio, per segnare un ritorno a una vita normale, su cui, ripeto, è indispensabile un parere del Comitato scientifico e un intervento del Governo. Le persone nella stragrande maggioranza hanno risposto con enorme partecipazione alla campagna vaccinale, e ora giustamente chiedono norme semplici, facilmente comprensibili e facilmente applicabili. È necessario trovare risposte a questa legittima domanda”.
 

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