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Scuola, l’appello dei sindacati al prefetto: “Queste le priorità per un rientro in sicurezza”

Tra le misure per la Gilda Insegnanti il potenziamento della rete ferroviaria, la fornitura 
di mascherine FFP2 e una maggiore tracciabilità

Presidi sanitari fuori e dentro le scuole, trasporti potenziati e dedicati esclusivamente a docenti e alunni, turno unico con ingresso sorvegliato a scaglioni per evitare assembramenti: queste alcune delle priorità in vista di un rientro in classe il prossimo 18 gennaio per gli studenti delle superiori in sicurezza e delle misure che i sindacati scuola della provincia di Latina hanno presentato la scorsa settimana ad un tavolo con il prefetto Maurizio Falco. “Ad oggi però ancora non abbiamo ricevuto comunicazioni né rassicurazioni in merito” rendono noto dalla Gilda Insegnanti. “Pur considerando che la Regione è intervenuta rinviando al 18 gennaio il rientro in classe - afferma la coordinatrice del sindacato pontino, Patrizia Giovannini - non siamo assolutamente soddisfatti rispetto alle misure di sicurezza richieste più volte e con insistenza ai fini del contenimento dei contagi da Covid-19, provenienti soprattutto dall’esterno”.

La Gilda, in tutti i tavoli preposti, ha sempre richiesto: maggiore controllo sugli assembramenti davanti alle scuole e alle fermate dei mezzi pubblici; una migliore organizzazione dell’orario scolastico con un turno unico non esteso al pomeriggio, quando non sarebbero disponibili il servizio mensa né condizioni idonee a sopportare orari di permanenza prolungati. “Senza considerare - spiega Giovannini - che una didattica organizzata con turno dalle 10.00 al tardo pomeriggio pregiudica nei risultati la stessa attività didattica”.

Il sindacato chiede ancora un’implementazione dei trasporti, inclusi i mezzi ferroviari su cui viaggiano numerosi alunni e docenti provenienti anche da regioni e comuni limitrofi. “E’ importante prevedere controlli a tappeto presso le fermate dei bus e all’interno degli stessi - sottolinea la segretaria della Gilda - perché non ci siano assembramenti e non si superino le percentuali di capienza previste”. Altrettanto urgente per i sindacati è il potenziamento dei drive-in attraverso l’attivazione di presidi medico-sanitari in prossimità e dentro le scuole stesse, con possibilità di effettuare tamponi rapidi e screening quotidiani. “Oltre a ciò - aggiunge Giovannini - dovrebbe essere garantita la fornitura al personale scolastico di mascherine FFP2 in luogo delle chirurgiche non sempre certificate finora distribuite. E’ fondamentale inoltre assicurare la tracciabilità del personale e degli studenti affinché si seguano misure di prevenzione uniformi e coerenti su tutto il territorio e per arginare il più possibile la diffusione dei contagi. Il tutto compatibilmente all’andamento della pandemia, dal quale il ritorno in aula non può prescindere”.

Queste in sintesi le misure presentate dai sindacati:

a) Attivazione dei drive-in dedicati a studenti e personale scolastico; 
b) Omogeneizzazione e tempestività delle procedure operative delle ASL su tutto il territorio regionale; 
c) Vaccinazione prioritaria (per tutti gli ordini di scuola) degli alunni immuno-depressi e del personale scolastico; 
d) Attivazione della fascia oraria unica di ingresso a scuola degli studenti della scuola superiore nella fase in cui lo stesso risulterà limitato al 50% della popolazione studentesca; 
e) Valutazione, in alternativa al punto precedente, della praticabilità di un rientro sorvegliato a scaglioni (25%, 50%, 75%,100%) della popolazione studentesca, evitando le doppie fasce di ingresso; 
f) Valutazione del possibile ricorso a mezzi privati dedicati al trasporto scolastico; 
g) Attivazione di uno screening sulla casistica del contagio della fascia 0-6 e del primo ciclo di istruzione, che hanno funzionato costantemente con le attività didattiche in presenza; 
h) Fornitura di mascherine FFP2 a tutto il personale scolastico, in luogo di quelle chirurgiche fin qui adottate; 
i) Prevedere l’uso esclusivo di dispostivi di protezione individuale certificati; 
j) Prevedere la differenziazione degli orari delle attività produttive, in modo da rendere quasi esclusivi per gli studenti i mezzi di trasporto nell’orario di ingresso a scuola. 

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