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Ecosistema Urbano 2020: Latina in fondo alla classifica, è 96esima. Ultima nel Lazio

Il dossier di Legambiente studia le performance ambientali e di vivibilità dei capoluoghi; 18 gli indicatori in sei aree tematiche: aria, acqua, rifiuti, mobilità, ambiente urbano, energia

Latina in fondo alla classifica nell’ambito del dossier “Ecosistema Urbano 2020” pubblicato da Legambiente che studia le performance ambientali e di vivibilità dei capoluoghi sulla base dei dati del 2019. Il capoluogo pontino si piazza al 96esimo posto su 104 capolouoghi in tutta Italia, guadagnando comunque due posizioni rispetto allo scorso anno. 

Lo studio esamina informazioni fornite da amministrazioni e altre fonti e i punteggi vengono assegnati sulla base di 18 indicatori in 6 aree tematiche: aria, acqua, rifiuti, mobilità, ambiente urbano, energia. La situazione per i capoluoghi del Lazio non è delle migliori: a regalare la performance peggiore è proprio Latina, ma non va meglio Roma che per il secondo anno consecutivo è all’89esima posizione generale. Migliorano Rieti che è al 38esimo posto e Frosinone 72esimo, mentre Viterbo si attesta in 71esima posizione (nella foto in bassi tutti i dati di Latina e dei capoluoghi del Lazio).

Nella Capitale, spioega Legambiente Lazio in una nota, "sono scarsi i risultati nella gestione del ciclo dei rifiuti, con una raccolta differenziata che arriva al 45,5% e che sale di appena 2,6 punti percentuali negli ultimi 4 anni, si contrae gravemente la diffusione del porta a porta e la produzione pro-capite di rifiuti continua ad essere tra le più alte in Italia. A un trasporto pubblico in condizioni disarmanti, con mezzi sempre più lenti e un servizio pubblico in profonda crisi, consegue un aumento delle vetture immatricolate (+17.000 negli ultimi 5 anni) e una qualità dell’aria scarsa con Biossido di Azoto (NO2) in eccesso, 43,5 microgrammi per metro cubo di aria, su tale parametro Roma è al quintultimo posto nazionale".

In classifica migliorano sia Rieti che Frosinone soprattutto grazie all’aumento della percentuale di differenziata che a Rieti arriva al 56,8% e a Frosinone al 71,1%. A Latina la raccolta differenziata è appena al 28,6%, il dato più basso del Lazio, e il porta a porta appena al 34%. “Dal capitolo acqua e gestione del servizio idrico – spiegano ancora da Legambiente Lazio - altre note negative per Roma che con 165 litri/abitante/anno ha il più alto livello di consumi idrici nel Lazio e tra i più alti in Italia, e resta eccessiva anche la dispersione dell’acqua nelle tubature colabrodo con il 38% a Roma e provincia. Sono invece gravissimi i numeri della dispersione a Frosinone e provincia dove si perde nelle reti colabrodo il 77,8% dell’acqua immessa, peggior dato nazionale assoluto; così come a Latina e provincia, terza assoluta in Italia con 70,3% di dispersione, entrambe le situazioni sono in colpevole peggioramento nell’ultimo anno”.

“Se ci sono segni positivi in alcuni capoluoghi del Lazio, dove vediamo finalmente crescere le percentuali di differenziata, è sempre più grave la situazione della dispersione idrica nelle reti colabrodo in provincia di Latina e Frosinone dove - conclude  Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio - su 5 litri di acqua potabile immessi nelle reti, si perdono negli acquedotti colabrodo quasi 4 litri, numeri scandalosi che peggiorano colpevolmente. Oggi però premiamo anche 3 Best Practices ambientali nel Lazio, perché da queste straordinarie esperienze si possa partire nella salvaguardia del territorio, nello sviluppo sostenibile e nell’economia circolare e civile”.

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