rotate-mobile
Attualità Itri

La storia di Belaynesh arrivata ad Itri dal campo profughi in Sudan: “Qui ho avuto una vita nuova”

Una delle 133 storie che sono l’essenza del progetto Sai del Comune reso possibile grazie alla collaborazione dei cittadini a cui è stata data voce oggi, in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato

Si celebra oggi, 20 giugno, la Giornata Mondiale del Rifugiato e per l’occasione il Comune di Itri ha voluto raccontare le storie di chi proprio nella cittadina aurunca ha trovato una nuova vita grazie anche al progetto territoriale di accoglienza Sai. Un progetto che dal 2014 il Comune porta avanti insieme alla comunità che condivide paure e speranze, gioie e delusioni, a volte lacrime, di uomini, donne e bambini che dopo un lungo viaggio come rifugiati arrivano ad Itri: 133 volti, 133 storie, 133 progetti di vita che sono l’essenza del progetto stesso.

“Oggi, nella giornata mondiale dei rifugiati, dedicata a coloro che scappano da una quotidianità fatta di paura e violenza, a causa della guerra, delle persecuzioni per motivi etnici, religiosi o di genere, vogliamo condividere il disegno donatoci da Sirak, che insieme alla sua mamma sono ospiti del progetto, ma che presto ci lasceranno per una nuova avventura di vita che speriamo li porti a realizzare tutti i loro sogni” ha spiegato il sindaco di Itri Giovanni Agresti. Per Sirak, ma anche per la piccola Hikma, per le loro mamme e per tutti gli altri beneficiari Itri “durante il tempo dell’accoglienza è divenuta realmente la loro nuova casa, le nostre strade le loro strade, le nostre scuole i loro luoghi di futuro, i nostri luoghi di comunità, palestre naturali di inclusone e condivisione”. 

Come ha scritto Belaynesh, arrivata a Itri con un corridoio umanitario da un campo profughi in Sudan, in una bella lettera di ringraziamento: “prima avevo una vita brutta e difficile, ma da quando sono venuta qui a Itri da voi ho avuto una vita nuova. I quattro anni che ho passato con voi li ho sentiti come se fossero solo quattro giorni e li sento così … Io con voi sono nata due volte. Ribadisco ancora che in Sudan avevo una vita brutta, ora invece sono felice anche perché mi avete curato quando sono stata male”.

“Ed allora grazie a tutti i cittadini, alle associazioni, agli Enti e agli imprenditori che hanno contribuito a queste rinascite, ai loro sorrisi, ad alimentare le loro speranze, grazie perché avete reso Itri un luogo ospitale e inclusivo” ha concluso il sindaco Agresti.
 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La storia di Belaynesh arrivata ad Itri dal campo profughi in Sudan: “Qui ho avuto una vita nuova”

LatinaToday è in caricamento