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Primo congresso del Nuovo sindacato carabinieri

Il responsabile provinciale dell'organizzazione sindacale sarà Massimo Di Giovanni

Si è concluso con successo il primo congresso provinciale del Nuovo Sindacato Carabinieri di Latina. Un evento a cui ha partecipato anche il segretario generale Mastronardi e il segretario regionale dell'Ugl Armando Valiani.

Nel corso dell’evento sono stati trattati argomenti importanti con lo scopo di promuovere i valori fondanti del NSC: democraticità, trasparenza, onestà. Al centro del dibattito le tematiche relative alla tutela dei diritti e della sicurezza sul luogo di lavoro oltre alla presentazione stessa del Nuovo Sindacato Carabinieri, che vuole essere un valido e serio interlocutore e un rappresentante nei confronti del datore di lavoro. Il segretario generale provinciale uscente Massimo Di Giovanni ha ribadito l’importanza di improntare l’azione sindacale sul dialogo con l'amministrazione e il confronto costruttivo perché, ha tenuto a precisare, “ritengo sia l’unico strumento che possa consentire di migliorare le condizioni di vita e lavorative dei carabinieri che operano in un territorio vasto e interessato anche da significative presenze di esponenti di organizzazioni criminali di tipo mafioso”. Di Giovanni ha inoltre delineato gli obiettivi sindacali della segreteria provinciale soffermandosi sulla situazione logistica delle strutture locali ribadendol’importanza di voler contribuire, fattivamente, a migliorare e implementare la sicurezza sui luoghi di lavoro nei comandi Arma della provincia pontini.

“Ringrazio il segretario regionale NSC Sabatino Mastronardi - ha dichiarato Armando Valiani - per il caloroso invito e faccio un forte in bocca al lupo al neo responsabile provinciale Massimo Di Giovanni per il suo nuovo incarico. Inoltre un ringraziamento particolare va a tutti i carabinieri che ogni giorno nel loro lavoro garantiscono sicurezza e tutela dei territori in un momento particolare dove la crisi che stiamo vivendo potrebbe allontanarci ulteriormente da quei valori richiamati anche nella nostra costituzione.Sempre più la divisa sarà un segno di riconoscimento tangibile di quei valori, ora però dobbiamo tutelare chi indossa quella divisa o chi la indosserà e garantire loro qualità e sicurezza nei luoghi di lavoro perché, dietro ogni divisa, c’è un uomo o una donna”.

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