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Coronavirus, Latina e il Lazio ancora in zona gialla. La decisione del ministro Speranza

L’ordinanza che prevede invece il passaggio in zona arancione di 5 regioni, Calabria, Emilia Romagna, Lombardia, Sicilia e Veneto. Le misure valide nel Lazio dall’11 al 15 gennaio

Il Lazio resta in zona gialla, quella per la quale si prevedono misure meno stringenti per il contenimento della diffusione del coronavirus rispetto all'arancione e alla rossa. Questa al momento la decisione con il ministro della Salute Roberto Speranza che nelle prossime ore firmerà l’apposita ordinanza con cui, invece, si stabilisce il passaggio in zona arancione di 5 regioni italiane, vale a dire Calabria, Emilia Romagna, Lombardia, Sicilia e Veneto.

Una decisione assunta, come spiegato dallo stesso Ministero della Salute attraverso una nota, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia. L’ordinanza sarà valida fino a venerdì 15 gennaio, data in cui scadrà il Dpcm. Come riporta Today, secondo i dati del monitoraggio del ministero della Salute e Iss al 5 gennaio 2021 e relativi alla settimana tra il 28 dicembre e il 3 gennaio l’Rt - che nel Lazio è di poco sotto l’1 - ha raggiunto il valore soglia in Lombardia e Molise (entrambe a 1.27), Calabria (1.14), Valle d'Aosta (1.07) Emilia Romagna (1.05), Sicilia (1.04), Sardegna e Liguria (1.02 entrambe), Umbria (1.01) Puglia a 1.

Zingaretti: "Risultato importante ma non abbassiamo la guardia"

Per quanto riguarda il Lazio il valore Rt ad oggi è a 0.98. “Il Lazio é ancora in fascia gialla, ad oggi l’unica regione italiana a non avere mai cambiato colore - ha commentato il rpesidente Nicola Zingaretti -. Un risultato importante frutto senza dubbio delle scelte fatte in questi mesi ma soprattutto del rispetto delle norme da parte dei cittadini laziali, a cui va il mio ringraziamento. Non possiamo abbassare la guardia però. I dati di questi ultimi giorni ci dicono chiaramente che la fine dell'emergenza è ancora lontana e la curva dei contagi continua a crescere. Per questo serve, fino a che non avremo una vaccinazione di massa, continuare in questa direzione: rispettando le regole, mantenendo comportamenti rigorosi e applicando tutte le misure di prevenzione. Solo in questo modo potremo contenere efficacemente la diffusione del virus”. Facendo parlare proprio i numeri, secondo il bollettino pubblicato oggi, venerdì 8 gennaio, dall’Assessorato alla Sanità sono 1613 i nuovi casi positivi nel Lazio (a fronte di oltre 12mila tamponi), 45 i decessi.

D'Amato: "Mantenere un estremo rigore"

Poco prima della notizia della decisione del Ministero della Salute, era intervenuto anche l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato. “Dobbiamo correre nelle vaccinazioni più della variante e occorre mantenere un estremo rigore anche al di là dei colori” ha detto D’Amato. Anche se “una Regione dovesse in questa fase rimanere in zona ‘gialla' - ha poi aggiunto -, non significa assolutamente abbassare la guardia, anzi devono aumentare i livelli di attenzione poiché le minori restrizioni rischiano di far impennare improvvisamente la curva. Il tema dei colori non è una classifica, noi ci affidiamo alle valutazioni dell'Istituto Superiore di Sanità, ma semplicemente una lettura dell'andamento della curva. La questione fondamentale è in questo momento avere più dosi di vaccino a disposizione. Dobbiamo correre” ha poi concluso D’amato.

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Lazio in zona gialla: cosa si può fare e quali i divieti

All’interno della zona gialla - che sarà in vigore dall'11 al 15 gennaio -, lo ricordiamo, rimane in vigore il coprifuoco, per cui è vietato circolare dalle 22 alle 5 salvo che per i soliti motivi di lavori, necessità e salute. Nei giorni prefestivi e festivi restano chiusi i centri commerciali, mentre possono restare aperti punti vendita di generi alimentari, tabaccherie, edicole, farmacie e parafarmacie al loro interno. Sono chiusi musei e non si possono effettuare mostre; i bar e ristoranti chiudono alle 18 mentre l’asporto è consentito fino alle 22 e non sono previste restrizioni per le consegne a domicilio. 

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