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Il racconto di un anno che se ne va

Coronavirus, vaccini e non solo: il 2021 raccontato attraverso le notizie più importanti

Quello che si chiude è stato un altro anno difficile a causa dell’emergenza Covid-19, ma è stato anche l’anno della speranza, della lotta alla criminalità organizzata. L’anno del dolore, dei successi sportivi e del rilancio della cultura. Riviviamolo insieme

Cronaca

Il 2021 è l’anno delle inchieste 
Quello che sta per concludersi è stato un anno caratterizzato da grandi inchieste e importanti operazioni contro la criminalità organizzata di stampo mafioso che hanno interessato la città di Latina. 
RESET - Il 17 febbraio arriva la prima ondata di arresti del 2021 nell’ambito dell’operazione Reset, condotta dalla Squadra Mobile. In carcere finiscono 19 persone ritenute esponenti e collaboratori del clan Travali. Tra loro ci sono i fratelli Angelo, Salvatore e Valentina Travali, ma anche Costantino Di Silvio detto Cha Cha. Le accuse a vario titolo sono di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, estorsione aggravata e omicidio. Reati aggravati dal metodo mafioso o dalla finalità di agevolazione mafiosa. 
OPERAZIONE MORO - Nel 2021 gli investigatori di Latina chiudono il cerchio sul delitto di Massimiliano Moro, avvenuto il 25 gennaio del 2010 nell’ambito della guerra criminale pontina. Le rivelazioni dei collaboratori di giustizia consentono di arrestare, prima a febbraio e poi a luglio, Andrea Pradissitto, Simone Greng, Ferdinando “Furt” Ciarelli e Ferdinando Ciarelli detto Macù, Antoniogiorgio Ciarelli e Ferdinando “Pupetto” Di Silvio. L’obiettivo era quello di annientare il gruppo criminale non rom di cui faceva parte Moro.
OPERAZIONE SCARFACE - Il 26 ottobre una nuova raffica di arresti nel clan Di Silvio. L’operazione Scarface riguarda 33 indagati, quasi tutti in carcere, guidati da Giuseppe “Romolo” Di Silvio. Le accuse sono di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, estorsione, sequestro di persona, spaccio di droga, furto, detenzione e porto abusivo di armi.

L’omicidio di Veronia De Nitto a San Francisco 
L’anno si apre con la tragica notizia della morte di Veronica De Nitto, la giovane di 34 anni di Latina trovata senza vita nel suo appartamento a San Francisco dove i vigili del fuoco erano intervenuti per un incendio. Sono poche le informazioni che arrivano dagli Stati Uniti e anche i familiari della ragazza faticano ad avere novità sulle indagini. Indagini che portano ad un uomo di origini messicane, a quanto si apprende un ex fidanzato di Veronica su cui viene messa anche una taglia da 10 milioni di dollari. In Italia del caso si interessa il deputato pontino Raffaele Trano che più volte interpella il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, chiedendo tra le altre cose di attivarsi affinché il papà di Veronica possa avere adeguata assistenza legale negli Usa.

L’omicidio di Romeo Bondanese a Formia 
Il 2021 è l’anno in cui muore per una banale lite tra ragazzi sfociata in una rissa un giovane formiano: Romeo Bondanese. E’ la sera del 16 febbraio quando il 17enne viene raggiunto da un fendente che gli recide l’arteria femorale. Tutto avviene alle 19,30 nella centralissima via Vitruvio, davanti al Mc Donald’s, abituale luogo di ritrovo di molte comitive. I sospetti ricadono subito su un minorenne originario della provincia di Caserta, indagato per omicidio e ritenuto responsabile di avere inferto la coltellata a Bondanese. L’attività investigativa del Commissariato di polizia e della Squadra Mobile portano poi a stringere il cerchio su altri quattro coetanei, tre dei quali residenti sempre a Caserta, indagati a piede libero solo per il reato di rissa.

La morte del carabinieri Vittorio Iacovacci 
E’ il 22 febbraio quando arriva la notizia della morte nella Repubblica democratica del Congo del carabiniere originario di Sonnino Vittorio Iacovacci ucciso insieme all’ambasciatore italiano Luca Attanasio e all'autista del posto Mustapha Milambo in un attacco contro un convoglio delle Nazioni Unite da parte di un gruppo armato che voleva sequestrarli. La notizia sconvolge il centro pontino che ha dato i natali al militare e l’intera provincia. Quelli successivi sono giorni del dolore; viene proclamato il lutto cittadino a Sonnino che a tre giorni dall’attentato, dopo i funerali di Stato a Roma, accoglie il suo Vittorio prima dell’ultimo saluto a Fossanova. Sul fronte delle indagini, qualche mese dopo l’attacco, il presidente del Congo ha reso nota la notizia dell’"arresto di alcuni sospettati”, mentre dalla Procura di Roma risulta indagato un funzionario del Pam.

Operazione “Omnia 2” a Sezze 
Undici persone arrestate e altre 15 indagate per la gestione del cimitero di Sezze. E’ l’operazione "Omnia 2" scattata il 18 marzo ad opera dei carabinieri che ha coinvolto dipendenti del Comune lepino, politici e titolari di agenzia di pompe funebri tra cui Fausto Castaldi, custode dell’ipogeo, il figlio Antonio; il dipendente comunale Maurizio Panfilio, Gianni e Giusino Cerilli, Alfredo De Angelis, Gianluca Ciarlo, Fausto Perciballe, Antonio e Francesco Fanella, Andrea Redi. Sono accusati a vario titolo di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio; induzione indebita a dare o promettere utilità; distruzione, soppressione o sottrazione di cadavere; peculato continuato; concussione; tentativo di minaccia o violenza per costringere a commettere un reato; esecuzione di lavori in assenza del titolo abilitativo e in violazione del regolamento di polizia mortuaria. A settembre Castaldi e Panfilio tornano in libertà.

La sentenza per l’omicidio di Desirée Mariottini 
Due ergastoli e due condanne a 27 anni e 24 anni e mezzo di carcere: questa la sentenza della terza Corte di Assise di Roma nel processo per l’omicidio di Desirée Mariottini, la 16enne di Cisterna trovata morta all’interno di uno stabile abbandonato nel quartiere San Lorenzo a Roma il 19 ottobre 2018. Mamadou Gara, Yusef Salia, Alinno Chima e Brian Minteh secondo l’accusa avrebbero abusato a turno della ragazza dopo averle fatto assumere un mix di droghe che ne ha provocato la morte. Il 19 giugno 2021 arriva la sentenza di primo grado per i quattro imputati accusati a vario titolo di dall'omicidio volontario, violenza sessuale aggravata e cessione di stupefacenti a minori.

Concorsi truccati alla Asl: agli arresti anche Claudio Moscardelli 
Il 1 luglio nell’ambito delle indagini sui concorsi truccati alla Asl finiscono agli arresti domiciliari Claudio Rainone, dirigente della Asl già colpito da analogo provvedimento alcune settimane prima insieme al funzionario Mario Graziano Esposito, e il segretario provinciale del Pd Claudio Moscardelli. Per entrambi i reati ipotizzati sono di corruzione e rivelazione di segreto d’ufficio. Ad eseguire i provvedimenti il personale della Guardia di Finanza e della Squadra Mobile di Latina. Rainone, in qualità di presidente della Commissione, nei giorni precedenti alla prova orale, aveva rivelato ad alcuni concorrenti segnalati da Moscardelli gli argomenti che sarebbero stati oggetto della prova orale: in cambio l’esponente politico si era impegnato a farlo nominare direttore amministrativo della Asl. Il processo davanti al Tribunale di Latina con giudizio immediato è iniziato il 21 ottobre.

Alba Pontina: le condanne 
Si è concluso con sette condanne per complessivi 64 anni e mezzo di carcere il processo "Alba Pontina" al clan Di Silvio. Il leader del gruppo di Campo Boario Armando Di Silvio è stato condannato a 24 anni e due mesi; la moglie Sabina De Rosa a 15 anni e tre mesi; Francesca De Rosa a 3 anni e tre mesi; Genoveffa Di Silvio a 5 anni e 4 mesi; Angela Di Silvio a 6 anni e 4 mesi; Giulia Di Silvio a 2 anni e 7 mesi; Tiziano Cesari a 3 anni e 7 mesi; Federico Arcieri a 4 anni. Per Armando Di Silvio, Sabina De Rosa e Angela Di Silvio interdizione perpetua dai pubblici uffici.  Il Tribunale di Latina ha riconosciuto per alcuni degli imputati l’appartenenza ad una associazione a delinquere con modalità mafiose.

Nubifragio ad Itri 
La notte tra il 3 e il 4 novembre Itri viene travolta da un violento nubifragio che piega l’intero paese lasciandolo in ginocchio: le abbondanti precipitazioni causano una vera e propria colata di fango e detriti che scendono dalla collina sovrastante che attraversa le vie del paese e correndo trascina tutto quello che trova. Intere famiglie sono costrette a lasciare le loro abitazioni e le scuole precauzionalmente restano chiuse per giorni. Ma la risposta delle Istituzioni è stata immediata. Per tutta la notte e nei giorni a seguire lavorano incessantemente vigili del fuoco e i volontari della protezione civile. Due i vertici con la Prefettura che vengono convocati a stretto giro, mentre il 30 novembre arriva l’annuncio del Comune: la Regione ha dichiarato lo stato di calamità naturale.

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