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Rete dell'infarto, i numeri dell'eccellenza: nel 2021 600 casi trattati, il 63% entro 90 minuti

Le puntualizzazioni della Asl pontina dopo le polemiche di Forza Italia su una determina regionale di giugno. Fazzone e Simeone rispondono ancora: "Se nulla cambia allora si modifichi l'atto"

Dopo il botta e risposta tra gli esponenti di Forza Italia Claudio Fazzone e Giuseppe Simeone e l'assessore alla Sanità del Lazio Alessio D'Amato sul tema della rete dell'infarto pontina, arriva la puntualizzazione della Asl di Latina su dati e numeri del servizio e sui traguardi raggiunti negli ultimi anni.

La rete dell'infarto della Asl pontina rappresenta infatti un'eccellenza nel panorama italiana e si fonda su una stretta sinergia tra i mezzi di emergenza del 118 e i reparti Utic/Emodinamica degli ospedali Santa Maria Goretti di Latina e Dono Svizzero di Formia, per ridurre i tempi dalla presa in carico del paziente all'inizio del trattamento di angioplastica. "Questa organizzazione - scrive la Asl in una nota - ha consentito nel 2021 di trattare complessivamente 603 casi di infarto miocardico acuto (ima) con procedura di angioplastica primaria di cui il 63.9% entro 90 minuti dall’accesso". La rete nel sud pontino è stata anche rinforzata, con l’estensione dell’attività h24 del reparto di Emodinamica di Formia, permettendo un incremento dei casi da 85 del 2020 ai 180 casi del 2021.

A proposito della determinazione regionale contestata dal consigliere Simeone, l'azienda sanitaria precisa che "l’ottima funzionalità della rete e il collegamento diretto tra 118 e ospedali, è pienamente coerente con quanto previsto nel Piano della Rete di Emergenza Cardiologica della Regione Lazio (giugno 2022) e ha dimostrato la sua piena efficacia come si evince dall’elevata percentuale di assistiti con uma, superiore al 77%, soccorsi e trasportati con i mezzi del 118". "Sin dall’attivazione nel 2012 - si legge ancora nella nota - tale rete si è avvalsa di un sistema di trasmissione diretta degli elettrocardiogrammi, eseguiti dal personale del 118 sul paziente a domicilio o sul mezzo di soccorso, e l’invio alla stazione ricevente della Uoc di Emodinamica/Utic dell’ospedale S. Maria Goretti, e attraverso la medesima piattaforma contestualmente alla co 118 di Latina, che funge da esclusivamente da back-up in caso di necessità, senza aggiungere alcun passaggio ulteriore e senza intervenire nella relazione diretta fra i mezzi e la Uoc di Emodinamica, in perfetta continuità con quanto avveniva in precedenza".

Ma il senatore Fazzone e il capogruppo di FI Simeone rincarano la dose e anche dopo la risposta della Regione e della Asl, chiedono di modificare la determina; “Abbiamo letto con interesse l’accorata risposta fornita, all’unisono, dall’assessore regionale alla sanità Alessio D’Amato e dal direttore generale della Asl di Latina, Silvia Cavalli - scrivono ancora - che sui dubbi sollevati da Forza Italia a seguito di una determina di riorganizzazione della rete cardiologica regionale, danno i numeri di un’eccellenza che conosciamo bene considerato che eravamo alla guida della provincia di Latina quando il protocollo per l’attivazione della rete per l’emergenza cardiologica pontina è stata attivata. Nessuno dei due, però, entra nel merito di quanto è messo nero su bianco nella determinazione del 24 giugno 2022. Ed in particolare per quanto riguarda il fatto che il protocollo definito nell’atto prevede che la centrale operativa del 118 di Roma stabilisca la destinazione del paziente sulla base dei diversi quadri clinici ed elettrocardiografici e l'ubicazione e la capacità di risposta dei diversi nodi della rete. Il che significa che dalla provincia di Latina ogni elettrocardiogramma (Ecg) dovrà essere inviato alla centrale operativa del 118 di Roma per poi essere rinviato a Latina allungando i tempi che, al contrario, dovrebbero essere sempre più contratti se si vogliono salvare le vite dei pazienti". "Se nulla cambia - proseguono - passino ai fatti e la Regione Lazio modifichi la determinazione, lasciando la lettura degli Ecg all’Utic di riferimento, assicurando la rapidità di un servizio che nel tempo trova la sua ragione di esistere. In caso contrario saremo costretti a prendere atto che si è trattato della solita difesa d’ufficio che penalizza i servizi dei territori di riferimento. Attendiamo fiduciosi di vedere una presa di posizione concreta, intanto, proseguiremo con le iniziative messe in atto a partire dalla richiesta di audizione sul tema in consiglio regionale”.

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