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Giovedì, 28 Settembre 2023
L'evento

Il fiume del Pride invade Latina: "La città è vostra"

Migliaia di partecipanti di ogni età. Il Lazio Pride nel capoluogo pontino, per la prima volta in corteo, è un successo

Si veste di festa e colori la città di Latina e il corteo del Pride, con il suo seguito di bandiere arcobaleno e musica, fa sentire tutta la sua presenza per le strade, fino al cuore del capoluogo. Moltississimi i partecipanti: un fiume di persone di ogni età con mille storie diverse ma una voce unica che reclama diritti. Il Pride partito dal parcheggio delle autolinee ha percorso via Romagnoli e via Emanuele Filiberto per poi snodarsi lungo la circonvallazione fino allo stadio, palazzo M e infine piazza del Popolo. 

VIDEO | L’onda arcobaleno del Lazio Pride travolge Latina

Dal carro in testa alla parata la presentazione della manifestazione e il passaggio della bandiera simbolo del Pride da Viterbo, dove lo scorso anno si è tenuta la manifestazione del Lazio, alla città di Latina. "Per la prima volta in corteo a Latina, le strade sono vostre, la città è vostra". Poi, il richiamo alla città strappata alla palude. E alla palude in cui ancora oggi resta invischiato il potere. "I luoghi comuni viaggiano: due cose di Latina le sappiamo all'esterno. che era una palude e che è stata bonificata dai fascisti. Ma Latina è anche altro, la vita che ci è stata raccontata non è un destino o una condanna. Un mondo diverso già esiste se possiamo immaginarcelo. Guardate questa città oggi, che non è un'altra, è la stessa città. Le città appartengono a chi le vive non a chi le amministra. E' insidacabilmente vostra anche se la sindaca vi considera meno degni di una fiera di quartiere a cui dà il patrocinio". 

Lazio Pride: la parata a Latina

A Piazza Quadrata la prima tappa della parata e le parole di Valerio Vitale, del comitato del Pride: "Perché fare il Lazio Pride se già c'è stato il Roma Pride? Se è vero che una manifestazione imponente come quella attira la stampa nazionale e delle istituzioni sulle nsotre istante, il Lazio Pride sposta l'attenzione sulle province e nei piccoli centri, perché è nelle piccole città che è più facile sentirsi invisibili, soli e avvolti da un silenzio rotto da offese e grandi e piccoli atti di discriminazione. Per uscire dall'invisibilità anche a Latina abracadabra: io creo quello che dico. Anche a Latina esistono persone gay, lesbiche, assessuali, transgender, queer, transessuali, bisessuali, non binarie. Persone che vogliono Latina più sicura, perché se la città è sicura per due ragazze che si tengono per mano è più sicura anche per le ragazze che tornano a casa da sole in minigonna. Se le scuole di Latina diventano più sicure per un ragazzo che si trucca diventano luoghi più sicuri per tutti, perché diventano luoghi di contrasto al bullismo. Se Latina è più accessibile per le persone con disabilità è accessibile per tutti, E soprattutto se le decisioni di chi amministra questa città, su cui stendo un velo di disagio, sono dettate da spirito di inclusione e laicità, Latina diventa più giusta per chiunque. Ecco perché il Pride è di tutte e tutti, aggiungendo colori e sfumature in più. Ecco vi abbiamo portato i carri, gioiosi e festosi. Portate i bambini ai Pride e insegnategli la diversità". Alla sindaca Celentano si rivolge ancora Vitale: "Quando ci dite che manifestiamo contro la legge cara sindaca, vi rispondiamo che certo, se le leggi sono ingiuste si lotta per cambiarle. Noi non le abbiamo chiesto di violare la legge ma di cambiare le leggi ingiuste. Oggi dalla parte giusta della storia c'è chi ha voluto il cambiamento".

Il messaggio di Tiziano Ferro al Pride: "La mia famiglia è lì con voi"

Insomma, con o senza patrocinio delle istituzioni, il popolo del Pride c'è. Così come ha ribadito anche Vladimir Luxuria intervenuta davanti Palazzo M. “La cultura della violenza non appartiene a questa nostra comunità, pacifica, colorata e vogliosa di tanto amore - ha detto  -. Ho un messaggio per la sindaca di Latina dopo la telenovela che è avvenuta al Comune di Latina sulla concessione del patrocinio. Due sono le cose: O era bugiarda quando ha fatto la lettera a Tiziano Ferro, o è stata una vile ad accettare i diktat di associazioni omofobe, integraliste che le hanno impedito di dare il patrocinio. Ma noi con o senza patrocinio ci siamo e ci continueremo a essere. E siamo tanti. Stiamo vivendo un periodo difficile con il governo più di destra della storia della Repubblica italiana, ma noi siamo dalla parte giusta della strada. Questa è una strada dove hanno messo i lavori in corso ma è quella giusta e nessuno ci potrà fermare. Un messaggio a tutti gli omofobi: arrendetevi siete circondati”. E sempre a Palazzo M si sono esibite anche le Karma B, poi la marcia del corteo fino a piazza del Popolo dove c’è stata la tappa conclusiva, con altri interventi e l’esibizione di Ditonellapiaga. 

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