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Mare Monstrum 2020: male il Lazio, è al 4° posto in Italia per i reati costieri

Pubblicato il dossier di Legambinte; nel Lazio sono stati 2.305 le infrazioni accertate, 1.961 le persone denunciate e 1.067 i sequestri

Il Lazio è la quarta regione in Italia per reati contro la costa e il mare: questo quanto emerge dall’ultimo dossier “Mare Monstrum” di Legambiente elaborato sulla base dei dati forniti da forze dell’ordine e Capitanerie di Porto su abusivismo edilizio, pesca illegale, inquinamento. 

Il Lazio sfiora dunque il podio tra le peggiori regioni (era al 5° nell’edizione 2019) dietro Campania, Puglia e Sicilia, contando 2.305 infrazioni accertate, 1.961 persone denunciate, 1.067 sequestri, 6,4 infrazioni per ogni km di costa.

Nella classifica specifica sui reati del cemento illegale, spiegano dal Legambiente, il Lazio è al 3° posto, con 1.308 infrazioni (il 13% del totale nazionale) 62 denunce e 664 sequestri. Stessa posizione anche per le infrazione contro la qualità del mare (scarichi abusivi, mancata depurazione); sono 769 i reati contro il mare (9,8% del totale nazionale), 985 denunciati e 377 sequestri. Meglio la situazione regionale solo nella classifica per la pesca di frodo che vede il Lazio al 10° posto con 215 reati (il 4,1% del totale nazionale).

“Crescono i dati delle infrazioni contro il mare, soprattutto relativi a cemento abusivo e svernamenti non depurati - commenta Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio -. Chiediamo immediatamente ai ventiquattro comuni costieri, l’istituzione di forti task force, costituite da enti, polizia municipale, parchi, e associazioni di volontariato di territori, a contrasto degli illeciti. E nello stesso senso ci rivolgiamo alla Regione, perché riteniamo necessario, mai come oggi, dar vita ad un nuovo osservatorio regionale che contrasti i reati ambientali, a partire dall’aggressione criminale contro il mare e la costa: bisogna fermare la crescita del numero di infrazioni mettendo insieme forze dell’ordine, capitanerie, cittadinanza attiva ed enti pubblici, in una grande azione di difesa e rilancio del nostro mare”.

Tra le storie sotto inchiesta e finite nel dossier, anche il sequestro da parte della polizia locale nell’ottobre 2019 del depuratore in uso ad alcune aziende di Pomezia. “L’indagine - ricordano dal Legambiente - era scattata dopo segnalazioni dei cittadini che denunciavano colorazioni bluastre particolarmente accese alla foce del Rio Torto dove si immettevano i reflui del depuratore in questione, e proprio tale inchiesta era iniziata dalla segnalazione e l’esposto di Legambiente Lazio del 2016 quando l’acqua della foce prendeva allora colorazione gialla e poi di seguito con i blitz ‘Che Vergogna’ durante le tappe laziali di Goletta Verde, con le quali Legambiente continuava a denunciare la pessima qualità dell’acqua nel mare circostante”.

E proprio Goletta Verde parte oggi, mercoledì 1° luglio, per toccare poi, circa due settimane dopo, le coste laziali, tra il 12 e il 17 luglio. 

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