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Vittime della seconda guerra mondiale: medaglia al merito civile al gonfalone di Sezze

L'iter avviato dal Comune nel 2016. Nei giorni scorsi il prefetto di Latina ha comunicato l'avvenuto riconoscimento per la comunità

Conferita dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella al gonfalone della città di Sezze la Medaglia al merito civile per onorare il comportamento nobile e dignitoso tenuto dalla comunità di Sezze nell’affrontare i disastri e il terrore della seconda guerra. L'iniziativa era stata presa nel 2016 dal sindaco Andrea Campoli e da lì era partito l'iter amministrativo seguito dal dirigente comunale Piero Formicuccia, per tutti gli atti relativi alla deliberazione di giunta e all’invio agli organi competenti.  La “Relazione illustrativa delle motivazioni legittimanti l’istanza per il conferimento di una medaglia al merito civile in favore del gonfalone del Comune di Sezze” venne redatta poi da Francesco Petrianni, presidente dell’Associazione “Le decarcie”, con la consulenza storica di Luigi Zaccheo.  L'istanza è stata poi trasmessa alla prefettura di Latina e al ministero dell'Interno. 

Le Medaglie al merito civile sono infatti conferite con decreto presidenziale su proposta del ministero dell'Interno. E proprio il 17 novembre il prefetto Maurizio Falco ha comunicato all'amministrazione di Sezze l'avvenuto conferimento della Medaglia. Un atto importante per l'intera comunità. che testimonia l’alto tributo pagato alla guerra dalla popolazione di Sezze in termini di vite umane, di feriti e mutilati e l’ampia portata delle distruzioni sul territorio. Ma soprattutto testimonia e rievoca il grande sacrificio sofferto dalla popolazione per sfuggire ai bombardamenti, ai rastrellamenti e alle persecuzioni.  

In soli cinque mesi, da gennaio a maggio del 44, sono oltre quaranta gli eventi bellici accertati che colpirono la popolazione e il territorio di Sezze. Il campo inferiore, il centro storico e la conca di Suso erano tutti obiettivi perché diffusa nel territorio era la presenza dei tedeschi. Si moriva dentro le case, nelle chiese, nelle grotte, lungo le strade, nel centro abitato e in aperta campagna e si continuerà a morire e a ferirsi per l’esplosione di mine disseminate. Le cannonate colpiscono i rifugi di fortuna. Gli ordigni di guerra arrivavano ovunque.  

Il numero stimato dei morti nel periodo supera le 120 unità e non tutte le vittime hanno ancora avuto un nome. Sappiamo che sono stati tanti i bambini a morire perché la loro ingenuità li ha resi più indifesi e più esposti. La distruzione di edifici pubblici e religiosi, delle abitazioni, delle piazze, delle strade e dei ponti, le razzie e le requisizioni colpiscono il patrimonio materiale dei cittadini, delle istituzioni e degli istituti. Enormi sono i danni all’agricoltura e agli allevamenti di bestiame, 

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