Anbi Lazio: lo spettro della siccità fa paura
In molte zone del territorio l’irrigazione dovrebbe prendere il via da aprile. In provincia di Latina invece è sempre più o meno garantita
La siccità nel Lazio preoccupa e non poco. A lanciare l’allarme è Anbi Lazio, l’Associazione dei Consorzi di Bonifica e irrigazione regionale, che commenta con preoccupazione i dati settimanalmente diffusi dall'Osservatorio dell’Anbi nazionale. I numeri che riguardano le risorse idriche dimostrano che la perdurante crisi idrica del Nord Italia non è una transitoria stagione siccitosa ma la conseguenza di un ciclo idrico, ormai incapace di rigenerarsi naturalmente a causa di cambiamenti climatici sorprendentemente veloci a cui si può rispondere con la realizzazione di nuove infrastrutture e l'efficientamento di quelle esistenti per trattenere l'acqua di eventi meteo sempre più rari.
“Anche nel Lazio purtroppo per gli stessi motivi, la crisi idrica mette paura – commenta Sonia Ricci, presidente di Anbi Lazio - In molte zone del territorio l’irrigazione dovrebbe prendere il via da aprile: in Ciociaria, così come nel reatino e nel viterbese. Nella provincia di Latina invece, per fortuna, l’irrigazione è sempre più o meno garantita alle imprese agricole pontine. A soffrire di più è l’area romana. Il Consorzio di bonifica litorale Nord di Roma, che assicura l’irrigazione dei campi nella zona della piana di Tarquinia così come in quella di Fiumicino e Maccarese passando per aree agricole importanti ha già provveduto ad avviare tutte le procedure per garantire l’acqua sin dalle prossime ore nel bacino di Maccarese e Fiumicino così come nella zona di Cerveteri".
Una crisi idrica ormai consolidata non può risolversi con qualche precipitazione. Occorrono programmazioni ed azioni strutturate per recuperare il grave deficit ad iniziare dall’acqua che arriva con le piogge che già è scarsa e che viene recuperata solo nella misura dell11%. Il Piano Laghetti può costituire una valida risposta per aprire una nuova era basata sulla prevenzione e non più solo sull’emergenza per dare forza a quel Patto per il Suolo che deve vedere uniti cittadini, consorziati, imprese ed Enti locali.