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Siccità, nuova riunione in Prefettura: attenzione puntata su Lepini e sud pontino

L’incontro di aggiornamento del Tavolo permanente anche in vista dell’arrivo dell'estate: fatto il punto sugli interventi e la situazione nelle due zone maggiormente colpite dall’emergenza nel 2017

C'è stata ieri, lunedì 20 maggio, in Prefettura a Latina una nuova riunione di aggiornamento del tavolo permanente di monitoraggio avviato dopo l’emergenza siccità dell’estate di due anni. Presenti, oltre al prefetto Maria Rosa Trio che ha presieduto il tavolo, anche le Regioni Lazio e Campania, l’Ato4, i Comuni del sud pontino e dell’area dei Lepini, i rappresentanti di Acqualatina, del Consorzio di Bonifica e dell’Autorità del Bacino del Fiume Tevere. Durante la riunione, anche in vista dell’arrivo della stagione estiva, l’Ad di Acqualatina ha confermato che “sulla base dei dati pluviometrici e grazie alle portate recuperate con i lavori già realizzati le risorse idriche appaiono complessivamente sufficienti”. Rimane comunque alta l’attenzione, è stato ribadito durante il tavolo, sia “con riguardo alla grande variabilità delle condizioni climatiche, che rende più complessa l’applicazione di modelli previsionali, sia con riguardo alla particolare morfologia del territorio che presenta zone molto differenziate dal punto di vista dell’approvvigionamento idraulico”. 

Sono poi state passate al dettaglio le situazione delle zone particolarmente interessate dall’emergenza idrica del 2017. 

L’area dei Monti Lepini

Per quanto riguarda l’area dei Monti Lepini, è stato spiegato nel corso dell’incontro, “fondamentali sono stati il potenziamento della centrale Sardellane, il collegamento Villa Santo Stefano-Amaseno Centrale Fiumicello e il risanamento della condotta Sardellane-Terracina che si sono andati ad aggiungere all’attivazione dei pozzi Vòlaga, realizzarti nel 2017”. Altri interventi sono ancora in corso, in particolare l’interconnesione Roccagorga-Priverno che dovrebbero terminare in estate. 

L’area del sud pontino

Anche per quanto riguarda la zona del sud pontino è stato fatto il punto sugli interventi effettuati. Da questo punto di vista, è stato spiegato, l’interconnessione Minturno-Cellole, come sottolineato anche dai referti regionali, “risulta fondamentale per rendere la disponibilità idrica del sistema più elastica, senza ricorrere ad un ulteriore sfruttamento delle falde”. I lavori sul territorio laziale sono terminati, mentre quelli sul lato campano sono ripresi proprio ieri in seguito ad un’interruzione dovuta al rinvenimento di reperti archeologici. Al momento sono stati effettuati circa 3 chilometri e per sopperire alla mancata realizzazione al momento del collegamento interregionale, il gestore si è adoperato per realizzare - da usare in caso di estrema necessità - un prelievo nelle falde profonde di Capodacqua; una soluzione, comunque, che mai realizzata prima va ancora collaudata e verificata. In merito al campo pozzi “25 ponti” a Formia, Acqualatina ha reso noto che sono in corso “nuove analisi sull’intrusione del cuneo salino, poiché i primi studi hanno fornito dati che necessitano di ulteriori verifiche”. Al momento è stata quindi sospesa la realizzazione degli altri due ponti.  

Perdite idriche

Il prefetto, infine, ha richiesto un’accelerazione dei lavori relativi alla ricerca di perdite idriche: i tecnici di Acqualatina hanno confermato l’impegno sia nella zona dei Lepini che nel sud pontino, più soggetta quest’ultima a dispersioni a causa delle tubazioni vetuste: al momento è stato impegnato il 40% delle risorse economiche per questa attività con un recupero di circa 130 litri al secondo.

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