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L'iniziativa / Terracina / Via Pantanelle, 1

Terracina, gli alunni dell’Itis Bianchini incontrano Nicola Brunialti

Lo scrittore presenterà il suo ultimo romanzo dal titolo “Un nome che non è il mio"

Nell’ambito della rassegna “Incontro con l'autore. A scuola per la difesa dei diritti umani", venerdì 22 aprile alle 10.30 tornerà per la seconda volta presso l’ITS Arturo Bianchini di Terracina lo scrittore Nicola Brunialti. Questa volta per presentare il suo ultimo romanzo “Un nome che non è il mio".

L’iniziativa, sostenuta dal dirigente scolastico Giuseppina Izzo, che porterà i saluti dell’istituto ai convenuti, ed organizzata dalla professoressa Antonella Fiorillo, vedrà la partecipazione di Don Francesco Fiorillo della “Fraternità Monastero San Magno” che modererà l’incontro con gli studenti. Nicola Brunialti, dopo aver lavorato come pubblicitario realizzando alcune tra le più importanti campagne nazionali (Lavazza, Tim, Alitalia), e come autore televisivo dei programmi di Paolo Bonolis, ha scritto libri per ragazzi, un film, uno spettacolo teatrale con Simone Cristicchi e, sempre con il cantautore romano, la canzone “Abbi cura di me”, grande successo al Festival di Sanremo 2019. La sua attività di romanziere è orientata ad occuparsi, con grande originalità, sensibilità e spirito umanitario, dei grandi temi che sconvolgono la nostra epoca, come il razzismo e il fenomeno delle migrazioni.

Nel romanzo “Un nome che non è il mio”, ispirato alla vera storia di Irena Sendler, l'eroina polacca conosciuta come la Schindler di Varsavia, che nei primi anni Quaranta riuscì a salvare quasi tremila bambini ebrei, il vecchio Rudolf Steiner ha sempre vissuto nella convinzione che tacere il suo passato doloroso fosse l'unico modo per tenere la sua famiglia lontana dalla sofferenza. Tuttavia, gli orrori del passato possono tornare e tutto cambia il giorno in cui suo nipote Marcus viene sospeso per cinque giorni per aver imbrattato i muri della scuola con frasi oltraggiose verso una compagna di classe di religione ebraica. Rudolf comprende che la memoria che smette di essere detta smette anche di essere compresa ed è così che propone al ragazzo un viaggio in Polonia, l'ultima occasione per rivivere una storia che nemmeno le sue figlie conoscono.

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