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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Terracina, visite al Teatro Romano: “Un momento straordinario la riapertura al pubblico”

Presentata l’iniziativa "Cantiere Aperto” sulle visite dello scavo della Soprintendenza. Il sindaco Tintari: “Da qui a un mese ci saranno sei appuntamenti per visitare l’area archeologica, un bel regalo di Natale per la città"

Il Teatro Romano di Terracina riapre al pubblico per una serie di visite guidate allo scavo - sei tra novembre e dicembre - nell’ambito di un’iniziativa che è stata denominata “Cantiere Aperto” che ieri è stata presentata nel corso di una conferenza stampa.

“La riapertura al pubblico per la prima volta dopo tanti secoli del Teatro Romano di Terracina rappresenta un momento straordinario a lungo atteso da tutti - ha sottolineato il sdinaco Roberta Tintari -. Desidero ringraziare la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Province di Frosinone e Latina per questa opportunità e per tutto lo straordinario lavoro che sta svolgendo nel nostro centro storico. Colgo l’occasione per dare il benvenuto e augurare buon lavoro alla nuova soprintendente, l’architetto Maria Grazia Filetici, certa che la collaborazione tra i nostri enti continuerà essere molto proficua e ricca di soddisfazioni. Grazie al delegato archeologo della Soprintendenza dottor Francesco Di Mario e al delegato di zona, l’architetto Daniele Carfagna. Grazie anche alla Fondazione Città di Terracina per la disponibilità e impegno”.

Visite al Teatro Romano: il programma degli eventi

“Già lo scorso 8 novembre – prosegue il primo cittadino -, in occasione della festa patronale, si è proceduto ad una prima apertura su prenotazione. Da qui a un mese ci saranno sei appuntamenti per visitare l’area archeologica, un bel regalo di Natale per la città. L’importanza dell’evento è veramente notevole perché mostra sempre più vicina la realizzazione del sogno, cioè la rifunzionalizzazione del teatro con la rappresentazione di grandi opere e di grandi eventi culturali. Abbiamo quasi pudore a parlare di queste visite, lo facciamo con attenzione e senza grandi proclami perché abbiamo la sensazione di maneggiare un bene immenso, ma molto delicato che il destino ha voluto benevolmente affidarci in custodia. Se pensiamo che è stato un terribile bombardamento (quello del 4 settembre 1943, ndr) a rivelare definitivamente la presenza del teatro, per decine di secoli protetto dalla stratificazione delle epoche, aumenta il senso del pudore: la scoperta e la disponibilità di questo gioiello storico-culturale pare quasi una sorta di risarcimento che il fato ha voluto riservare a Terracina dopo l’immenso dolore e le distruzioni patite proprio in quei tragici eventi di guerra. Siamo tutti convinti che per la valorizzazione di questo patrimonio passi il futuro di questa città. La via Appia, sul cui ciglio sorge il Teatro Romano nel cuore di un centro storico abitato ininterrottamente da oltre due millenni, continua ad essere la strada della civiltà, della cultura e dello sviluppo di Terracina e dell’Italia”.

Nel corso della conferenza c’è stato l’intervento anche dell’assessore alla Cultura Barbara Cerilli che ha posto l’attenzione sugli scavi della Soprintendenza “che proseguono da alcuni anni, ma la forte accelerazione è stata impressa nel 2018 quando il Comune di Terracina, con un atto di grande coraggio e vera visione della città, oltretutto in un momento in cui non si era ancora usciti dal dissesto finanziario, acquistò l’immobile soprastante il teatro per consentirne la demolizione e, quindi, la prosecuzione degli scavi. Il cantiere per la demolizione venne avviato quel terribile 29 ottobre 2018, il giorno in cui la l’uragano colpì e devastò Terracina. Una volta ancora, quindi, il Teatro Romano ha assunto materialmente e simbolicamente il ruolo di protagonista della rinascita e di una nuova fase della storia di questa città, ripartendo dalle radici.

Una serie di ritrovamenti straordinari stanno emergendo dal ventre del teatro. Certamente il rinvenimento dei posti d’onore riservati ai due figli adottivi di Augusto, Gaio e Lucio, impreziosiscono ulteriormente il valore storico e culturale di questa magnifica struttura. La Soprintendenza sta conducendo questa campagna di scavi e restauro con velocità e grande passione, testimoniata dalla continua presenza del dottor Di Mario e dall’impegno per reperire le risorse necessarie. In tutto il nostro Centro Storico, Soprintendenza e Ministero della Cultura stanno investendo molto sia dal punto di vista economico sia per quanto riguarda le grandi professionalità. Seguiamo giorno dopo giorno le vicende del teatro e ogni pietra che riemerge e restaurata è un piccolo passo per il raggiungimento di uno straordinario obiettivo, forse il più importante di sempre per Terracina. Siamo molto felici che anche i cittadini possano cominciare a visitare questa meraviglia”.

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