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Come annaffiare le piante quando si parte per le vacanze

Le migliori soluzioni per mantenere le piante sane e rigogliose

Estate, tempo di vacanze. Si fanno le valige, si parte. E le piante? Come annaffiarle quando manchiamo da casa per più giorni?

Se è possibile delegare un parente o un amico, non ci sono problemi, ma qualora questo non sia possibile, è necessario ricorrere ad alcuni rimedi. Vediamo quali:

Dove mettere le piante quando si parte

Prima di partire, è importante posizionare le piante in un determinato modo. Le piante da  interno non devono essere lasciate totalmente al buio, ma deve esserci almeno una tapparella aperta per far filtrare la luce. Quelle all’esterno, invece, non devono essere lasciate in pieno sole, ma vanno raggruppate in un angolo, in modo da creare un microclima favorevole. L’umidità è fondamentale, meglio lasciare dei contenitori pieni d’acqua vicino alle piante così il liquido evaporerà e creerà un ambiente umido, riducendo il bisogno di innaffiarle.

Metodi per innaffiare le piante

Ecco un elenco dei metodi più efficaci per annaffiare le piante quando si parte per le vacanze: 

  • Sifone comunicante: in questo caso dobbiamo prendere una bottiglia piena d’acqua e al suo interno dobbiamo mettere l’estremità di una striscia, mentre l’altra deve essere inserita nel terreno a circa 2-3 centimetri di profondità. In questo modo l’acqua passa dalla bottiglia al vaso e mantiene la terra sempre umida
  • Risalita per capillarità: al posto della bottiglia possiamo utilizzare una bacinella posizionata vicino al vaso. Al suo interno mettiamo l’estremo di una cordicella e l’altro nel vaso. Anche in questo caso l’acqua passerà dalla corda al terreno
  • Sistema a goccia: per questo tipo di irrigazione si utilizza una bottiglia di plastica piena d’acqua a cui vengono forati il fondo e il tappo. Inserendo il collo all’interno della terra l’acqua esce poco alla volta e mantiene la pianta irrigata
  • Acqua complessata: è un sistema più recente e vede l’utilizzo dell’acqua in gel racchiusa all’interno di un flacone in cellulosa. Questo va inserito all’interno della terra e i microorganismi presenti in essa corrodono il rivestimento poco alla volta così da permettere all’acqua di innaffiare la pianta, l'autonomia di solito dura tra i 15 e i 20 giorni
  • Vasi auto innaffianti: sono formati da intercapedini al cui interno ci sono l’acqua e delle cordicelle con un’estremità inserita nel terreno, in questo modo mantengono sempre la terra umida
  • Stuoia filtrante: se vogliamo innaffiare più piante contemporaneamente, basta posizionarle su questa stuoia e inserire un’estremità in una bacinella con dell’acqua così il liquido attraverso il sistema di risalita innaffia le piante

Irrigazione automatica

Comodità assicurata con i sistemi di irrigazione automatica che annaffiano quotidianamente le piante come faresti tu. Ne esistono diversi tipi:

  • irrigazione a goccia: è il più diffuso perché su ogni pianta viene posizionato un contagocce da cui esce l’acqua in base alla frequenza che abbiamo stabilito. Inoltre, è dotato di timer per programmare l’innaffiatura anche quando siamo fuori casa ed è adatto per i vasi che contengono una sola pianta
  • irrigazione capillare: è formato da un serbatoio esterno a cui sono collegati dei tubi che consentono alle piante di assorbire la quantità di acqua di cui hanno bisogno senza sprechi

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