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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Aprilia

Carano-Giannottola, inaugurato il dearsenizzatore più grande d’Italia

La presentazione ieri nella frazione di Aprilia. L'impianto è in grado di rimuovere l'arsenico e garantire acqua potabile nei comuni di Aprilia, Anzio, Nettuno e nei borghi a nord di Latina

Presentato ieri ad Aprilia, in località Carano –Giannottola, l'impianto di dearsenizzazione più grande in Italia, in grado di rimuovere l’arsenico e garantire acqua potabile nei comuni di Aprilia, Anzio, Nettuno e nei borghi nord di Latina (Borgo Sabotino, Borgo Santa Maria, Borgo Montello, Borgo Bainsizza, Borgo Le Ferriere).

“Il piano messo in campo per fronteggiare l’arsenico nell’ATO4 ha previsto investimenti per 17 milioni di euro, già realizzati o in corso di ultimazione, di questi 2,3 milioni dovranno essere finanziati dalla Regione Lazio – spiegano dalla Provincia di Latina -. Un impegno economico consistente, che ha portato dal 2004 9 impianti di dearsenizzazione e la realizzazione, tuttora in corso, di una condotta idrica di lunghezza pari a 11 chilometri, in gradi di assicurare la distribuzione di acqua potabile da Ninfa a Cisterna di Latina”.

La presentazione ha avuto lo scopo di illustrare il funzionamento e le caratteristiche tecniche dell’impianto, ma anche per una panoramica sull’intero percorso affrontato per diminuire progressivamente la presenza di arsenico nelle acque, e che ha portato, ad oggi, al rispetto dei parametri di legge entro la scadenza prefissata del 31/12/2012 su tutto il territorio gestito.

I COMMENTI –  “Grazie a questo impianto che, ricordo è il più grande d’Italia e tra i più grandi d’Europa, è stato possibile rientrare nei limiti di concentrazione Arsenico stabiliti per legge, già dal 28 dicembre 2012 - ha ricordato il presidente di Acqualatina Giuseppe Addessi -. Questo non vuole essere un discorso trionfalistico – ha aggiunto– ma una semplice constatazione dei fatti: ad oggi abbiamo rispettato gli impegni, riportando i limiti di Arsenico nell’acqua al di sotto dei limiti di legge, poiché l’abbiamo ritenuto doveroso, ancor prima che nei confronti della Comunità Europea, nei confronti di tutti i cittadini-utenti”.

“È con grande soddisfazione che mi congratulo con l’Ato4 e Acqualatina S.p.A. per il lavoro svolto – ha affermato la responsabile del reparto SIAN dell’Asl di Latina, Marilena Rocchi -. Le nostre analisi, come noto, hanno rilevato valori di arsenico ben al di sotto dei limiti di legge e questa è una grande vittoria per tutto il territorio. Ad ogni modo, noi continueremo a vigilare e ad analizzare le acque distribuite”.

Sono intervenuti, successivamente, i rappresentanti di Zilio S.p.A. e Culligan S,p,A,, partner commerciali del progetto, che hanno rimarcato l’importanza tecnologica dell’impianto, nonché la complessità tecnica del progetto, dovuta anche ai tempi stretti. “Tuttavia, – hanno dichiarato i partner commerciali - la sensibilità al tema e la pressante emergenza sono stati, per noi, un ulteriore incentivo a lavorare al massimo delle nostre capacità”.

“Sono realmente soddisfatto che, nonostante le difficoltà economiche, si sia riusciti, finalmente, a risolvere questo annoso problema – ha affermato il direttore uscente del reparto Acque Potabili dell’Istituto Superiore della Sanità, Massimo Ottaviani -. In realtà, in questo territorio non ci sono mai stati forti rischi per la salute, ma i valori erano comunque superiori ai limiti di legge ed era passato, ormai, troppo tempo dal recepimento della Direttiva Europea. L’Ato4, per ora, è l’unico ad aver raggiunto questo importante obiettivo, nel Lazio, per cui, si spera che anche gli altri Ambiti facciano altrettanto. Ora è il momento di azzerare tutte le polemiche poiché, se in alcuni momenti sono state anche utili ad accelerare determinate azioni, ora non hanno altro scopo che quello di creare inutili allarmismi”.

Anche l’attuale direttore del reparto Acque Potabili dell’Istituto Superiore della Sanità, Luca Lucentini, ha ribadito tali concetti, manifestando anche il desiderio di poter partecipare presto ad altri eventi di questo tipo, nei restanti Ambiti Territoriali laziali.

Ha chiuso i lavori il presidente dell’Ato4, Armando Cusani. “Vorrei ringraziare il Gestore – afferma Armando Cusani - per aver portato avanti i lavori con impegno e sapienza tecnologica e innovativa esclusivamente con le proprie forze e, quindi, con le forze della collettività, senza aiuti economici di alcun tipo. Sono queste le occasioni in cui si realizza appieno il concetto di mutualità insito nella struttura organizzativa degli Ato, dove il contributo di tutti i cittadini viene utilizzato per gestire una problematica locale relativa ad una sola parte del territorio. Vorrei, poi, ringraziare i sindaci per la collaborazione e l’impegno. Questo impianto, infatti, è l’esempio del forte senso di responsabilità della Conferenza dei Sindaci dell’Ato4”.

“Sono sempre più convinto che, quello dell’Ato4, sia un modello di autodeterminazione oculato e di successo, che tiene nella giusta considerazione la sostenibilità ambientale ma anche sociale, vista l’attenzione rivolta alle utenze deboli attraverso la tariffa agevolata e il fondo sociale della Provincia di Latina. Già 9mila utenze, cioè circa 30mila persone, usufruiscono, a oggi, di tale agevolazione, che permette loro di avere acqua gratis fino a 110mc l’anno, pari a 301 litri di acqua al giorno. Si parla di acqua pubblica, bene, l’Ato4 ne è un esempio”.

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