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Cronaca Sabaudia

Parco del Circeo, terra di confine tra natura e abusivismo edilizio

L'inchiesta di Sky Tg 24 ha denunciato la drammatica realtà pontina dove l'assalto al "cemento silenzioso" rischia di mettere in ginocchio la più grande foresta di pianura d'Italia

Abusivismo edilizio, riciclaggio di denaro sporco. Questa è la realtà che sempre più sta divampando nel territorio del Parco Nazionale del Circeo.

Una cementificazione selvaggia che rischia di mettere in ginocchio gli oltre 800mila ettari della più grande foresta di pianura d’Italia, quella che viene definita una terra di confine tra la natura che si è salvata e quella che invece è caduta nelle mani dell’illegalità.

L’inchiesta “Cementificazione del Circeo” di Stefania Trapani è andata in onda ieri sul canale di Sky Tg 24 e ha denunciato la drammatica situazione della provincia pontina, dove la costruzione di strutture, case, edifici è cresciuta in maniera spropositata andando a contaminare il grande polmone naturale del Parco Nazionale del Circeo. 

E sono quelle di Latina e Sabaudia le realtà più disastrose, dove si concentra ben il 22% di tutto l’abusivismo del Lazio. “Sacco del Circeo”  viene definita la zona dagli ambientalisti, dove è sempre più massiccio l’assalto a quello che viene detto il “cemento silenzioso”.

Ma perché tanto interesse? Dai dati che sono stati diffusi pare che qui gli immobili valgano circa il 30% in più rispetto alle altre zone; territori che fanno gola soprattutto alla criminalità organizzata per il riciclaggio di denaro sporco, come anche più volte dichiarato da Legambiente nei suoi rapporti sulle Ecomafie.

Quello della cementificazione illegale e selvaggia garantirebbe così un business di almeno 3 milioni di euro l’anno. E solo nel Parco del Circeo oggi si contano almeno 1 milione e 200mila metri cubi che risultano fuori legge, frutto di una lottizzazione abusiva galoppante; ad oggi si contano, infatti circa 10mila metri cubi da abbattere.

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