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Cronaca Ponza

Abuso edilizio nella villa di Ponza, Bruno Vespa patteggia la pena

Nella scorsa udienza aveva chiesto di patteggiare: oggi condannato a dieci giorni di reclusione, sostituiti con una pena pecuniaria di 2.500 euro e al pagamento di un'ammenda di 14.500 euro per abusivismo edilizio e violazione dei vincoli paesaggistici

Nella sua villa di Ponza, che affaccia sulle Piscine Naturali, il Nipaf aveva sequestrato un’intercapiedine dalla quale sarebbero stati ricavati tre vani, tra cui un bagno e un disimpegno. Gli agenti del Corpo Forestale avevano accertato che il cunicolo era stato soggetto a lavori di ampliamento e ne era stata cambiata la destinazione d’uso.

I sigilli erano scattati con l’accusa di abuso edilizio e violazione dei vincoli paesaggistici nell’ambito di un’indagine coordinata dal procuratore aggiunto Nunzia D’Elia.

IL caso era finito al tribunale di Latina e nella scorsa udienza il giornalista aveva chiesto di patteggiare. Questa mattina davanti al giudice per l’udienza preliminare Mara Mattioli, che nel giugno del 2013 aveva fermato il provvedimento di sequestro di quella parte della villa, Vespa è stato condannato a dieci giorni di reclusione, sostituiti con una pena pecuniaria di 2.500 euro e al pagamento di un’ammenda di 14mila euro. 

Il noto giornalista aveva già sanato l’abuso e nel corso dell’udienza di oggi il gup ha anche disposto il dissequestro dei locali. 

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