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Cronaca Fondi

Patto tra mafia e Casalesi per il controllo del Mof di Fondi, 9 condanne

Processo di primo grado a Santa Maria Capua Vetere: imputati elementi di spicco delle due organizzazioni. Il patto prevedeva il controllo dei trasporti e dei mercati ortofrutticoli del centro-sud tra cui quello pontino

Un patto tra mafia e il clan dei Casalesi per il controllo e la monopolizzazione del trasporto su gomma e dei mercati ortofrutticoli del centro-sud Italia.

Questo quanto confermato dal processo di primo grado a Santa Maria Capua Vetere che ha visto imputati elementi di vertice di entrambe le organizzazioni criminali e che si è concluso con 9 condanne e sei assoluzioni.

Un sodalizio, quindi, che ha messo le sue mani sui mercati ortofrutticoli del centro sud, tra cui proprio il Mof di Fondi – tra i più grandi in Europa.

Condannati a 6 anni Gaetano Riina, fratello di Salvatore, "capo dei capi" di Cosa Nostra, a 12 anni e 9 mesi Francesco Schiavone il cugino omonimo di "Sandokan"  e a 10 anni e 3 mesi suo figlio Paolo e altri ex elementi di spicco di importanti famiglie di camorra come i clan Mallardo e Licciardi. Assolto, invece, Nicola Schiavone, figlio di “Sandokan”. Condannati anche Salvatore Fasanella (13 anni) coinvolto in un traffico d’armi dalla Bosnia; il collaboratore di giustizia Felice Graziano (2 anni e 6 mesi di reclusione); Antonio Pagano, (9 anni), padre di Costantino Pagano, titolare de «La Paganese Trasporti»; Antonio Panico (4 anni e 6 mesi), all’epoca dei fatto «dominus» del clan Mallardo; Almerico Sacco, (13 anni), ex reggente del clan Licciardi di Secondigliano; Gaetano Sacco (13 anni), anche lui elemento di vertice dei Licciardi.

Le indagini avviate nel 2005 hanno portato a 74 arresti in tutto eseguiti, in due trance, dalla Squadra Mobile di Caserta e dalla Dia di Roma tra maggio 2010 e gennaio 2012.  

Secondo le rivelazioni di un pentito di mafia, Gianluca Costa, grazie ai fratelli imprenditori trapanesi Sfraga, l’imprenditore Costantino Pagano aveva acquisito il controllo del trasporto su gomma da e per la Sicilia occidentale; in cambio alle cosche mafiose era stato offerto un accesso privilegiato nei mercati campani e soprattutto in quello di Fondi.

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