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Cronaca Sperlonga

Aggressione omofoba a Sperlonga: la denuncia di due turiste ai carabinieri

Una delle due ragazze ha presentato un esposto dopo essersi fatta refertare al pronto soccorso. La solidarietà: “E’ inaccettabile che qualcuno si senta legittimato ad aggredire una donna perché passeggia tenendo per mano un’altra donna”

Sono in corso le indagini da parte dei carabinieri su un presunto caso di omofobia a Sperlonga. L'episodio si sarebbe verificato lo scorso 15 agosto: vittime di un’aggressione due turiste che si trovavano nella cittadina sul litorale pontino per trascorrere insieme il giorno di Ferragosto. 

Bocche cucite tra i carabinieri che stanno conducendo nel più stretto riserbo tutti gli accertamenti del caso dopo la denuncia contro ignoti che una delle due ragazze, che vive a Roma, ha presentato in caserma dopo essersi fatta refertare presso il pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni di Dio a Fondi. 

Da quel poco che trapela le due turiste sarebbero state aggredite prima verbalmente e poi fisicamente da una persona, secondo quanto da loro riferito, mentre si trovavano per le stradine di Sperlonga perché notate a camminare mano nella mano, a scambiarsi quelli che sono dei normali gesti di affetto tra una coppia, qualunque essa sia. Dopo la denuncia presentata da una delle due ragazze, con allegato il referto dell’ospedale, sulla delicata vicenda sono in corso le indagini condotte dai carabinieri che hanno ora il compito di ricostruire esattamente quanto accaduto e di individuare i responsabili. 

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Intanto sull’episodio sono intervenute le due associazioni Agedo Basso Lazio OdV e Pata Pata Arci Aps che hanno espresso la loro solidarietà alle due giovani. “Leggiamo in cronaca della turista vittima di un’aggressione con movente lesbofobico durante la sera di Ferragosto a Sperlonga. Insulti e spinte che hanno reso necessarie le cure del pronto soccorso  - si legge nel post che le due associazioni hanno pubblicato su Facebook -. E’ inaccettabile che qualcuno si senta legittimato ad aggredire verbalmente e fisicamente una donna perché passeggia tenendo per mano un’altra donna. Desideriamo esprimere la nostra vicinanza e la nostra solidarietà alla vittima di queste violenze. Confidiamo nelle attività del Comando dei carabinieri di Sperlonga che stanno svolgendo le indagini. Riconosciamo con rammarico che le aggressioni con movente omofobico, lesbofobico, bifobico, transfobico nel nostro Paese non sono previste nella loro specificità dal nostro ordinamento per una precisa scelta politica, confermata anche durante l’ultima legislatura con l’affossamento del ddl Zan. Per arginare questo tipo di aggressioni è fondamentale l’impegno congiunto delle istituzioni e della società civile per educare al rispetto tutte e tutti”. 

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