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Cronaca

Anabolizzanti nelle palestre, scacco alla banda: arrestati 4 allenatori

La brillante operazione della finanza che ha fatto scattare le manette ai polsi di quattro bodybuilder e allenatori e ha sequestrato 3.500 tra fiale e pasticche di sostanze steroidi anabolizzanti. Gli ordini con Facebook e WhatsApp

Associazione a delinquere finalizzata all’importazione, al commercio abusivo di farmaci anabolizzanti, al traffico di sostanze stupefacenti oltre alla ricettazione per aver acquistato e destinato al commercio farmaci illegalmente introdotti nel territorio dello Stato: queste le accuse con cui quattro persone sono state arrestate dalla guardia di finanza nell’ambito di una brillante operazione a contrasto del traffico illecito di steroidi e anabolizzanti nelle palestre.

L’operazione è scattata questa mattina con i militari delle fiamme gialle che hanno dato esecuzione alle 4 misure di custodia cautelare in carcere nei confronti di quattro uomini, tutti bodybuilder e allenatori di palestre, su disposizione del sostituto procuratore Carlo Lasperanza della Direzione distrettuale antimafia di Roma. Sequestrate anche circa 3.500 tra fiale e pasticche di sostanze steroidi anabolizzanti tra cui il nandrolone, illegalmente detenute, che avrebbero consentito di ottenere, una volta divise, circa 5.000 dosi di sostanza dopante (per un valore commerciale di circa 500.000 euro sul mercato illegale), oltre a 60.000 euro in contanti provento dell’attività illecita.

Secondo quanto accertato durante le indagini, condotte anche attraverso intercettazioni telefoniche e telematiche, i quattro avrebbero messo in piedi una vera e propria organizzazione dedita all'importazione e alla commercializzazione di sostanze anabolizzanti e psicotrope di provenienza estera poi rivendute nelle palestre.

IL MODUS OPERANDI DEI QUATTRO ARRESTATI - L’importazione delle sostanze steroidi anabolizzanti, come spiegano le fiamme gialle in una nota, “avveniva attraverso una società di trasporto romena che importava le sostanze vietate dalla Moldavia e dalla Romania direttamente in Italia per poi collocarle sul mercato nazionale mediante una rete di distribuzione locale”. Tra i distributori italiani è stata individuata l’organizzazione che faceva capo a D.L.N., un 34enne di Cisterna titolare di una palestra, che aveva tra i suoi collaboratori un altro ragazzo di Cisterna, P.R. di 36 anni, il 25enne di Latina B.A. e il 32enne di Quartu Sant’Elena S.A.

L’ordinativo delle sostanze avveniva attraverso un consolidato sistema di comunicazione tra gli arrestati e i loto clienti con le richieste che avvenivano per mezzo di Facebook o con messaggi su WhatsApp. La consegna, invece, avveniva tramite una ditta di spedizione nazionale; “in particolare - si legge ancora nella nota della finanza - proprio D.L.N, ricevuto l’ordinativo degli anabolizzanti, contattava direttamente l’operatore della ditta di spedizione al quale consegnava il pacco con le sostanze dopanti avendo cura di effettuare queste operazioni sempre in posti diversi e all’aperto”.

LA VENDITA E LE RICETTE FALSE - “La particolare pericolosità sociale che ha caratterizzato l’associazione criminale – spiegano ancora le fiamme gialle - deriva anche dal fatto che i quattro rivendevano agli sportivi sostanze dopanti destinate ad un uso animale, attraverso false ricette mediche a firma di medici generici e veterinari completamente ignari”. Come accertato durante le indagini, infatti, la falsificazione delle ricette mediche avveniva tramite l’indicazione di farmaci anabolizzanti destinati oltre che a persone anziane anche a cavalli, bovini ed altri animali (quali ormoni della crescita) che, e una volta acquistati dall’organizzazione presso farmacie venivano poi destinati all’uso da parte dei frequentatori delle palestre.

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