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Cronaca

Incendio in uno stabilimento balneare ad Anzio, 5 arrestati. Tra loro anche due poliziotti

Le indagini della polizia che ha permesso di fare luce sul movente legato al rogo allo stabilimento “Il Tritone” nel 2019

Hanno portato all’arresto di 5 persone le indagini condotte dalla polizia sull’incendio che lo scorso anno aveva interessato uno stabilimento balneare di Lavinio, ad Anzio. Nella mattinata di oggi, 4 agosto, gli uomini della Squadra Mobile della Questura di Roma, insieme agli agenti del locale Commissariato, hanno dato esecuzione alle 5 ordinanze di custodia agli arresti domiciliari emesse dal gip presso il Tribunale di Velletri al termine di una complessa indagine coordinata dalla Procura veliterna. 

Le indagini hanno preso il via nel 2019 in seguito ad un atto intimidatorio concretizzatosi con l'incendio allo stabilimento balneare "Il Tritone”. La struttura, già oggetto di sequestro e confisca da parte dello Stato, veniva annualmente affidato in gestione a privati dall'Agenzia Nazionale per l'Amministrazione e la Destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati per l'esercizio della stagione estiva. 

L'atto intimidatorio, secondo gli investigatori, era finalizzato ad impaurire e scoraggiare eventuali partecipanti all'asta quali gestori della struttura balneare per la stagione estiva 2019; l’incendio infatti aveva provocato l'allontanamento dei pretendenti consentendo ad una sola persona, peraltro unica partecipante, di ricevere la conduzione della citata struttura. 

Le serrate indagini, hanno consentito di risalire all'esecutore materiale dell’incendio, un uomo di 52 anni, al mandante, un 64enne, e alla persona che fraudolentemente si era aggiudicata l'asta un 47enne, resisi responsabili in concorso dei reati di turbata libertà degli incanti, danneggiamento seguito da incendio, simulazione di reato e, per il solo mandante, anche per istigazione alla corruzione. Le indagini inoltre hanno portato ad acclarare il coinvolgimento anche dei due appartenenti alla Polizia di Stato, entrambi 47enni, che, sebbene estranei all'incendio della struttura balneare, secondo quanto riferito dagli investigatori, sono comunque considerati responsabili a vario titolo dei reati di corruzione e di rivelazione di segreti di Ufficio a favore del mandante e truffa in danno dello Stato.

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