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Omicidio di Leonardo Muratovic, concessi i domiciliari al padre che accoltellò due buttafuori

Il padre del 26enne ucciso durante una lite in un locale, dopo la tragedia, aveva ferito due bodyguard del locale in cui si trovava il figlio

All'alba del 17 luglio scorso l'omicidio di Leonardo Muratovic, 26enne di Aprilia, colpito a morte da una coltellata inferta all'addome al culmine di una violenta lite scoppiata in un locale di Anzio. Poco dopo il padre della vittima, Farhudin Muratovic aveva accoltellato e ferito, all'interno del commissariato di polizia di Anzio, due buttafuori della discoteca che erano stati convocati dagli investigatori proprio nell'ambito delle indagini sulla tragedia. Per il delitto del 26enne apriliano, pugile di origine croata residente nel comune pontino, erano stati invece arrestati due fratelli e un circa un mese più tardi anche un terzo giovane di origini tunisine.

Ora il genitore del 26enne, dopo tre mesi di carcere con l'accusa di duplice tentato omicidio, torna a casa. Il giudice del tribunale di Velletri ha infatti accolto la richiesta presentata dagli avvocati della difesa dell'uomo sostituendo la misura cautelare del carcere con quella degli arresti domiciliari. Uno dei due tentati omicidi è stato inoltre derubricato in lesioni aggravate. 

La tragedia si era consumata in un locale della Riviera Mallozzi di Anzio, dove appunto si trovava il giovane pugile croato. Una presenza a quanto pare non gradita da un gruppo rivale che aveva cercato di provocare il 26enne e di mandarlo via. Era quindi scoppiata una lite e i due buttafiori avevano allontanato dal locale tutti i partecipanti alla lite. L'accoltellamento era avvenuto poco dopo e la corsa in ospedale non era riuscita a salvare la vita a Muratovic.

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