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Cronaca

"Mio figlio accoltellato nel commissariato di polizia", parla il padre del buttafuori aggredito

Francesco Casolari parla a Roma Today. E' il padre di uno dei due buttafuori feriti dal padre del pugile ucciso Leonardo Muratovic

Il figlio è stato accoltellato nel commissariato di polizia, "quello che dovrebbe essere il posto più sicuro al mondo". A parlare a Roma Today è Francesco Casolari, padre di Cristian, il 31enne accoltellato ad Anzio dal padre di Leonardo Muratovic, il pugile di 25 anni, originario di Aprilia, ucciso nella notte di sabato. Il padre di Muratovic, fermato subito, ora dovrà rispondere di tentato omicidio, mentre il 31enne rimasto ferito è stato sottoposto a intervento chirurgico e ora è fuori pericolo. Cristian Casolari, insieme a un collega di 57 anni, anche lui aggredito dal padre di Muratovic, era stato convocato dalla polizia come persona informata sui fatti, perché appunto svolgeva l'attività di buttafuori nel locale di Anzio teatro della tragedia.

"Mio figlio - ha dichiarato Francesco Casolari a Roma Today - avrebbe potuto prendere una coltellata al lavoro. Il buttafuori è un mestiere pericoloso e può capitare che ci sia un'aggressione violenta. Non sai mai chi hai davanti. Però in commissariato no. Non lo accetto. Quello dovrebbe essere il posto più sicuro al mondo. Un luogo dove se sei vittima, ti aspetti di essere protetto. Dove denunci i reati, non dove sono commessi. Ho rischiato di perdere mio figlio. Non dormo da tre giorni". E aggiunge: "Leonardo Muratovic lo conoscevo. Il papà 10 anni fa lo portò nella mia palestra. Gli ho insegnato io a combattere. L'ho curato come un figlio. Poi l'ho perso di vista. Il padre mi conosce. Dalla loro famiglia non ho ricevuto neanche una telefonata. Ci sta, capisco il lutto. Lo rispetto. Ma mio figlio poteva morire e per di più in un posto sicuro come il commissariato". 

"Quando ha lasciato la stanza dove è stato ascoltato è stato aggredito - aggiunge il padre del buttafuori - Mentre apriva la porta e si dirigeva verso la sala d'attesa dove fanno le denunce, è stato colpito per quattro volte. Quattro coltellate all'interno del commissariato di polizia, assurdo. Gli ha bucato milza e pancreas. Ha causato danni gravi a mio figlio. Ieri notte è migliorato ma le sue condizioni restano gravi. Spero, come dicono i medici, che possa lasciare presto la terapia intensiva".

Intanto nella serata di martedì due fratelli di origine maghrebina si sono presentati ai carabinieri di Roma Gianicolense e si sono costituiti. Il minore dei due, 21enne, si è assunto la responsabilità dell'omicidio spiegando però che si è trattato di una lite finita male e che il coltello era della vittima Leonardo Muratovic.

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