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Cronaca

Usura ed estorsione, 6 arresti dei carabinieri. Vittime minacciate anche di morte

Tre degli arrestati sono finiti in carcere, gli altri ai domiciliari. Le indagini dei carabinieri di Anzio dopo la denuncia di una delle vittime che ha trovato il coraggio di raccontare tutto

E’ scattata all’alba di oggi l’operazione che ha portato all’arresto di sei persone, tutte residenti tra Anzio, Nettuno ed Ardea, accusate di estorsione e usura in concorso. L’operazione, che rappresenta la fase conclusiva delle articolate indagini condotte dai carabinieri della Compagnia di Anzio e dirette dalla Procura di Velletri, ha preso il via nella mattinata di oggi, martedì 29 giugno, con i militari che hanno dato esecuzione alle ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip del Tribunale di Velletri nei confronti di sei soggetti italiani, tre dei quali sono finiti in carcere e gli altri ai domiciliari.

Le indagini hanno preso il via in seguito alla denuncia di una delle vittime che ha trovato il coraggio di raccontare tutto ai carabinieri. I fatti contestati alle sei persone arrestate risalgono al periodo compreso tra il 2015 e il 2019 e le indagini condotte dai militari hanno permesso di ricostruire come agivano gli arrestati che a fronte di piccoli prestiti richiedevano ai debitori interessi con tassi usurari. Al prestito in contanti, talvolta richiesto per tentare di salvare l'attività commerciale di famiglia, infatti, seguivano nel tempo le richieste di restituzione che si trasformavano ben presto in minacce di ritorsione fisica o addirittura di morte. Le minacce, rivolte sia alle vittime che ai loro familiari, venivano estese anche alle attività commerciali mettendo una tale pressione da indurre i debitori a cedere alle richieste estorsive o a contrarre ulteriori debiti per coprire i primi.

Sempre su delega dell’Autorità giudiziaria veliterna, gli uomini della Guardia di Finanza della Compagnia di Pomezia hanno dapprima affiancato i militari dell'Arma nell'esecuzione di alcune perquisizioni domiciliari presso le abitazioni degli indagati e successivamente proceduto all'esecuzione di ulteriori 13 perquisizioni presso le residenze e le sedi delle società riconducibili ad alcuni dei soggetti destinatari delle misure cautelari, per acquisire elementi di prova relativi alle ipotesi di reato di autoriciclaggio, bancarotta fraudolenta, infedele ed omessa dichiarazione e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.
 

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